Palermo

Palermo calcio, Mirri: “Squadra in B in due anni”

PALERMO – Dario Mirri a tutto campo. Nel corso di una diretta Facebook il presidente del Palermo ha risposto alle domande dei soci dell’azionariato popolare del club degli “Amici Rosanero” spaziando dalla concessione dello stadio al futuro del Renzo Barbera alla costruzione del centro sportivo.

CONCESSIONE STADIO
Nei giorni scorsi avevano suscitato molte polemiche i prezzi dei biglietti (35 euro per la gradinata e 50 euro per la tribuna) per assistere a Palermo-Turris, poi rinviata dopo l’esplosione di un focolaio Covid nella squadra rosanero.

Agganciandosi al tema biglietti, il numero uno di viale del Fante ha parlato dei costi di gestione del club: “Si è fatta una scelta in funzione della quantità dell’offerta, visto che al momento, a causa della pandemia e delle norme sul distanziamento sociale, possono entrare al Barbera soltanto mille spettatori. Abbiamo fatto una valutazione di mercato, magari anche sbagliata. Purtroppo qualche mese fa non siamo riusciti a ottenere dal Comune un canone di concessione ragionevole. Il Consiglio comunale ha stabilito in 340 mila euro il valore della concessione, superiore a quando eravamo in Serie A. Avrei voluto vedere la stessa passione che ho visto per il tema biglietti quando si discuteva di questi aspetti”.

“C’è poi un problema – ha aggiunto – di costi strutturali: aprire lo stadio costa 20 mila euro. Non è lo stadio di Bisceglie dove apri un cancello e fai entrare le persone. C’è un sistema di prefiltraggio e filtraggio e un numero di steward indicato dalla Questura”. A ogni modo, le nuove disposizioni anti Covid hanno nuovamente bloccato l’ingresso degli spettatori e tutto si svolge nuovamente a porte chiuse.

RENZO BARBERA
Mirri è poi tornato sulla concessione dello stadio e sull’idea di uno stadio di proprietà: “Stiamo combattendo – ha sottolineato – sul canone e sulla pubblicità, che il Consiglio comunale ha ritenuto, a differenza della precedente concessione, di non dare al Palermo. In questo la società si sente sola e non è sostenuta dall’Amministrazione comunale come alcuni invece immaginano. Spesso per affermare i propri diritti in questa città bisogna fare ricorso. Speriamo di non dover litigare con il Comune ma di trovare una soluzione”.

E se la strada per un accordo sulla concessione è in salita, quella per lo stadio di proprietà sembra ancora più ripida: “Caso unico al mondo, Palermo ha uno stadio comunale collocato su un sedime che non è del Comune ma della Regione. Un delirio puro. È da un anno che sbattiamo la faccia dal Comune alla Regione”.

Un vero ostacolo per lo sviluppo del club rosanero: “Lo stadio di proprietà è un fattore decisivo. Zamparini voleva abbandonare il Barbera e costruire allo Zen anche per questo motivo. A me sembrava una follia ma adesso, guardando i documenti, ho capito. Il Barbera però è in pieno centro e può diventare un luogo di aggregazione”.

IL CENTRO SPORTIVO
“È un altro elemento fondante – ha detto il presidente – che vale una promozione. Un centro sportivo vale 6-8 punti a campionato. È incredibile che la squadra della quinta città d’Italia non abbia un centro sportivo. Per ora abbiamo investito fra i 18 e i 20 mila euro per migliorare il Pasqualino di Carini (sede degli allenamenti, ndr)”. Per anni il Palermo di Maurizio Zamparini si è allenato in città, al Tenente Onorato di Boccadifalco che appartiene all’Esercito italiano: “A lui consentivano l’uso dello stadio senza manutenzione, a noi il ministero della Difesa ha chiesto il rifacimento della pista di atletica. Costo: 480mila euro. Ne possiamo parlare solo in cambio di una concessione. Perché questa differenza tra noi e Zamparini?”.

L’area individuata per il centro sportivo sembra essere quella del comune di Torretta: “Per un centro sportivo servono almeno tre campi di calcio, oltre alla palestra e agli spogliatoi. Due campi li ricaveremo da un’area di quattro ettari che stiamo acquistando da un privato, ci siamo già accordati sul prezzo. E poi stiamo aspettando che il Comune faccia il bando di gara per la concessione del campo comunale adiacente ai terreni privati”.

GLI INVESTIMENTI
“Quando io e Tony Di Piazza abbiamo acquistato il Palermo – ha ricordato Mirri – in sede di gara avevamo previsto un budget con un valore di produzione di circa 10 milioni. Dopo il Covid abbiamo riconsiderato il budget dato che i ricavi si ridurranno da 10 a 8. Nonostante ciò, abbiamo mantenuto la decisione di investire 6 milioni, che non servono per comprare i giocatori ma per mantenere la differenza tra costi e ricavi, che non sono neppure certi e che ad oggi sono pari a zero, sia sul fronte pubblicità sia sul fronte biglietti. Con Di Piazza abbiamo messo 15 milioni di capitale sociale nella holding. Con questi soldi speriamo di andare in Serie B in due anni. Se ci riusciamo quest’anno anche meglio. Se poi domani arriva un miliardario per migliorare la società, ne possiamo parlare”.