Palermo

Palermo, le certezze del bilancio e i dubbi sul rimpasto

PALERMO – La Giunta municipale ha approvato il Bilancio di previsione 2023/2025. Al culmine di settimane di tensione per il centrodestra, con un Consiglio comunale impantanato a causa dei mal di pancia interni alla maggioranza, l’Esecutivo guidato da Roberto Lagalla ha deciso di rompere gli indugi e approvare il documento finanziario che vale circa un miliardo e 200 milioni di euro l’anno.

Il via libera della Giunta cade a un mese e mezzo dalla scadenza del 31 luglio ma arrivarci non è stato semplice: in queste settimane il sindaco è stato impegnato a rimettere ordine nella coalizione per spegnere le polemiche interne e con l’opposizione. Entro il 30 giugno bisogna approvare il nuovo Piano di riequilibrio ma il percorso di avvicinamento al traguardo si è già inceppato più volte: per una ventina di giorni Sala delle Lapidi non ha votato alcuna delibera e diverse sedute sono andate a vuoto per mancanza del numero legale. Tra le cause dei malumori nel centrodestra, le polemiche sull’aumento dei gettoni dei consiglieri (previsto dalla legge) e l’ipotesi di un rimpasto dopo il prossimo addio del vice sindaco Carolina Varchi, che, una volta approvati i documenti contabili, si dedicherà esclusivamente e a tempo pieno al suo incarico di deputata.

Perché si parla già di rimpasto?

Da quando Lagalla è stato eletto le cose sono molto cambiate: a livello regionale Forza Italia è passata da Gianfranco Micciché a Renato Schifani mentre alle Politiche 2022 Fratelli d’Italia ha fatto la parte del leone e attualmente esprime la premier e leader di coalizione Giorgia Meloni. Ecco perché i partiti spingono per cambiare alcuni assessori nominati soltanto un anno fa.

Nei giorni scorsi Lagalla ha strigliato la Capigruppo e ha sbloccato l’impasse, tanto che Sala delle Lapidi si è rimessa in marcia varando gli aumenti della tassa di soggiorno. Adesso l’Aula è chiamata a un autentico tour de force per recuperare il tempo perduto e portare a casa in poco più di un mese Piano di riequilibrio e Bilancio di previsione, con tutti gli atti di contorno (a partire dal Piano triennale 2023).

Dario Chinnici, capogruppo della lista del sindaco “Lavoriamo per Palermo”, ha gettato acqua sul fuoco: “L’approvazione della delibera sulla tassa di soggiorno dimostra che la maggioranza c’è e gode di ottima salute: il percorso che porterà all’approvazione del bilancio e del nuovo piano di riequilibrio procede senza intoppi e presto riusciremo a restituire alla città quella sicurezza dei conti che da troppi anni mancava. Duole constatare che le opposizioni, invece, preferiscono gridare alla luna e paventare crisi che non esistono o problemi nella maggioranza che non ci sono”.

Più cauto dopo la burrasca il capogruppo forzista Gianluca Inzerillo: “L’approvazione di questa delibera certifica la tenuta di una maggioranza abbastanza stabile. Il gruppo di Forza Italia ha dimostrato al sindaco e alla città un grande senso di responsabilità, non mettendo a repentaglio l’approvazione della deliberazione”.

Gli allegati al Bilancio permettono di fare un rapido riepilogo di tutti i provvedimenti che il Consiglio e la Giunta hanno adottato in questi mesi in vista del nuovo accordo con lo Stato: gli aumenti dell’addizionale comunale Irpef e delle tariffe per l’utilizzo degli impianti sportivi e delle palestre scolastiche, la chiusura del contenzioso pluridecennale con l’Amat, l’approvazione delle tariffe Tari 2023, la conferma delle aliquote dell’Imu, il piano delle alienazioni. Spulciando tra le pagine del provvedimento, si scopre che dal 2024 al 2031 andranno in pensione ben 312 dipendenti ed è proprio grazie alle economie ricavate dai collocamenti a riposo (40,8 milioni in otto anni) che l’Amministrazione intende avviare una politica di rafforzamento del personale.

Il commento dell’assessore Carolina Varchi

“La prima notizia – ha commentato l’assessore Varchi – è che il Comune di Palermo ha un Bilancio, fatto assolutamente non scontato per questo Ente che era senza documento contabile da tre anni. Complementare al Piano di riequilibrio, è il penultimo passo, prima del Consuntivo 2022, per tornare alla normalità contabile che serve al Comune di Palermo per lasciarsi definitivamente alle spalle il rischio di isolamento istituzionale. Non è un bilancio asfittico, grazie anche ai contributi arrivati dal Governo nazionale, e abbiamo una previsione di maggiori entrate grazie a una rilanciata lotta all’evasione fiscale. Gli atti propedeutici al Bilancio hanno fatto registrare interventi incisivi per alleggerire la pressione fiscale, in particolare quello che riguarda le tariffe Tari e l’addizionale Irpef sulla quale siamo intervenuti per oltre cento milioni nel decennio e non escludo di riuscire ad intervenire ancora. Nel bilancio trovano spazio tutti i servizi indispensabili ma anche gli investimenti, i lavori pubblici, i contratti con le partecipate, il potenziamento della riscossione e il turn over del personale”.

“Sono soddisfatta – ha concluso Varchi – del lavoro corale svolto da questa Amministrazione in termini di idee e proposte, che hanno trovato sintesi nel bilancio che ho sottoposto alla Giunta”.

Lagalla ha confermato che “tra i diversi obiettivi del Bilancio 2023/2025 c’è anche quello di uscire dal blocco del turnover, avendo le risorse necessarie per affrontare il piano del fabbisogno del personale. L’approvazione del bilancio in Giunta arriva con un mese e mezzo di anticipo rispetto ai termini fissati per legge e questo darà modo al Consiglio comunale di analizzare nei tempi dovuti il documento contabile. Il Bilancio è l’atto più politico per un’Amministrazione e questo strumento servirà per traghettare Palermo verso la normalità”.