PALERMO – Con quasi 900 salme in attesa di una degna sepoltura al Cimitero dei Rotoli, il neo assessore Toni Sala non ha tempo da perdere. Nel suo primo giorno alla guida di uno degli assessorati più discussi e delicati di Palermo (è il terzo assessore in meno di un anno dopo Roberto D’Agostino e Toni Costumati, senza dimenticare che per alcuni mesi il sindaco Leoluca Orlando ha tenuto la delega per sé) l’esponente di Avanti Insieme ha effettuato un’ispezione nei depositi delle bare al camposanto di Vergine Maria.
“Il primo obiettivo – ha scritto su Facebook dopo l’ispezione – è ridare dignità alle bare che attendono una sepoltura: il decoro di una città non si misura solo dalla pulizia dei marciapiedi o delle aiuole ma anzitutto da come trattiamo il luogo in cui riposano momentaneamente i nostri cari”. Nel frattempo c’è stata un’accelerazione nel progetto di riparazione del forno crematorio grazie alla pubblicazione di un avviso esplorativo “per l’affidamento del servizio di architettura e ingegneria finalizzato alla riattivazione del funzionamento dell’impianto”.
In pratica, un’indagine di mercato consentita dal Codice degli Appalti per gli incarichi sotto la soglia dei 40mila euro: il compenso per l’incarico di progettazione sarà di 23mila. Il forno esistente è vecchio di trent’anni e soggetto a guasti continui: ormai non è in funzione da più di un anno. E mentre il progetto di costruzione di un secondo, e più moderno, forno crematorio sta scontando i soliti ritardi burocratici, la soluzione tampone di un “forno mobile” è stata scartata in fretta perché troppo inquinante. A complicare il tutto, la mancanza di un sistema fognario specifico per i rifiuti speciali prodotti dalle cremazioni.
E così la quinta città d’Italia si è ritrovata senza forno crematorio proprio nel bel pezzo di una (a dir poco) scandalosa emergenza sepolture, alla quale l’amministrazione comunale non è riuscita finora a mettere un punto: il nuovo cimitero di Ciaculli è ancora in fase di progettazione e le altre soluzioni messe in campo da Palazzo delle Aquile (dagli accordi col cimitero privato di Sant’Orsola ai loculi prefabbricati fuori terra, dalla ricerca di terreni per l’inumazione alle nuove norme sulle concessioni dei loculi) hanno soltanto contenuto, ma non risolto una volta per tutte, l’aumento progressivo delle bare ai Rotoli, anche a causa della pandemia. A gennaio anche il Consiglio comunale era andato in pressing sulla giunta con una serie di sedute d’aula ad hoc che hanno messo sul banco degli imputati assessori e dirigenti. La riparazione del vecchio forno crematorio costerà 180mila euro.
“Il nostro auspicio – ha sottolineato Sala – è che l’impianto possa tornare in funzione già il prossimo autunno”. L’incarico prevede “la redazione del progetto definitivo – si legge in una nota di Palazzo delle Aquile -, la redazione del progetto esecutivo, la direzione lavori, l’espletamento dell’incarico di coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione e di realizzazione e la redazione degli elaborati propedeutici all’ottenimento dell’Autorizzazione Unica Ambientale (A.U.A.).
Le manifestazioni di interesse dovranno essere inviate entro il prossimo 27 giugno esclusivamente a mezzo Pec all’indirizzo ediliziapubblica@cert.comune.palermo.it”. “Si tratta di un ulteriore passo in avanti nella riattivazione del forno crematorio ai Rotoli – ha aggiunto l’assessore -: una procedura che è andata troppo a rilento e che è invece necessaria per un graduale ritorno alla normalità”.