PALERMO – Nonostante le promesse e l’impegno dell’Amministrazione comunale, che anche in questo mese di agosto ha lavorato per trasferimento delle salme dal cimitero comunale di Santa Maria dei Rotoli a quello di Sant’Orsola (nell’ambito del protocollo d’intesa fra esecutivo ed ente Camposanto di Santo Spirito), la questione cimiteri continua a preoccupare la comunità.
L’assessore ai Cimiteri, Toni Sala, poco prima di Ferragosto ha sottolineato come l’operazione di trasferimento delle salme stia andando avanti, seppur con qualche intoppo. “Quasi settanta famiglie – ha detto – hanno acquistato un loculo a Sant’Orsola grazie alle operazioni di estumulazione e gli uffici comunali continueranno a contattare le famiglie per offrire loro questa possibilità”.
Un processo, però, che si muove troppo lentamente, mentre le bare accatastate nei depositi del Cimitero dei Rotoli sono quasi a quota mille. E aumentano anche le preoccupazioni per un possibile rischio igienico-sanitario, visto che alcune bare, anche a causa del caldo torrido, sono scoppiate, come ha comunicato il direttore del cimitero, Leonardo Cristofaro, al capo di gabinetto Sergio Pollicita, prima di Ferragosto: “A causa della mancanza di fosse dove operare inumazioni, oltre alle elevate temperature, numerosi feretri hanno cominciato a percolare copiosamente. La situazione è ormai tale da imporre l’immediata inumazione o l’acquisto improcrastinabile e urgentissimo di un congruo numero di sovracasse di zinco destinate a contenerli. Ma si è consapevoli che senza fosse di inumazione o cassoni di zinco la situazione non potrà che ulteriormente peggiorare sino a diventare un pericolo sanitario grave”.
Si è giunti, insomma a quello che sembra un punto di non ritorno. La situazione è andata avanti con soluzioni tampone già dagli anni Ottanta, ma è nell’autunno del 2019 che è esplosa con un trend di crescita che non si è più arrestato. A nulla sono valsi alcuni interventi programmati e mai attuati, o attuati parzialmente: dalle estumulazioni dei loculi a parete lungo l’asse che costeggia la via Papa Sergio, all’impianto di cremazione che funziona a singhiozzo, mentre si attende da anni la realizzazione di un nuovo forno e il progetto per il nuovo cimitero nella borgata di Ciaculli.
La questione, ora più che mai, è divenuta terreno di scontro politico, con la Lega che in vista delle elezioni del prossimo anno non ha perso tempo per affondare l’ennesimo attacco nei confronti del sindaco Leoluca Orlando e della sua Amministrazione. Per il consigliere comunale Igor Gelarda “la citta affoga nella spazzatura e al cimitero dei Rotoli le bare letteralmente esplodono sotto il caldo rilasciando miasmi e percolato e offrendo uno spettacolo impietoso”; mentre Matteo Salvini, ieri in Sicilia, ha annunciato una prossima interrogazione in Senato dedicata proprio al cimitero di Palermo. “Bare accatastate da mesi – ha detto – e ora, complici le alte temperature, un “grave pericolo sanitario” perfino secondo il Comune di Palermo. Lo scandalo del cimitero Rotoli nel capoluogo siciliano sarà oggetto di un’interrogazione parlamentare”.
PALERMO – A nome dell’Amministrazione è poi intervenuto nuovamente l’assessore Toni Sala, secondo il quale da quando ha preso la delega è stato evitato che si avverasse la previsione degli uffici di arrivare a duemila bare in deposito. “Se non si metteranno in campo interventi straordinari che derogano su alcuni aspetti – ha affermato – l’emergenza salme al cimitero dei Rotoli non si risolverà. È su questi interventi che stiamo ragionando con il sindaco di per trovare tutte le soluzioni possibili per ridurre il numero delle bare che attende sepoltura ed eliminare quanto prima i gazebo che contengono i defunti”.
“So bene – ha aggiunto – qual è il problema ai Rotoli, soprattutto con le temperature altissime di queste settimane. Abbiamo trecentomila euro per rimettere in funzione il vecchio forno crematorio. I soldi per acquistare i loculi prefabbricati e convertire una parte del cimitero e realizzare un campo di inumazione da 190 posti. In poco tempo le bare in deposito si potrebbero dimezzare. Sono sempre numeri drammatici, ma si comincerebbe a dare una risposta. Con la mancata approvazione del Piano delle opere pubblici questi interventi devono essere approvati in deroga. Servirebbe un commissario per accelerare tutto. Questa è la soluzione che ho già prospettato in Giunta”.