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Palermo, come in un film di Totò, vendevano case che non possedevano, arrestati due imprenditori

Un uomo e una donna sono stati arrestati per aver cercato di vendere appartamenti di cui non avevano disponibilità.

L’operazione, condotta dai Carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della procura di Palermo e da quelli della compagnia di Monreale, non a caso è stata denominata “Fontana di Trevi”, richiamando un film di Totò in cui il protagonista tenta di vendere il monumento di Roma.

Agli arresti domiciliari sono finiti Giorgio Girgenti, 49 anni, e Rosalia Governale, di 62, imprenditori, accusati a vario titolo di autoriciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.

Il provvedimento è del gip del tribunale di Palermo.

L’operazione è partita dalla denuncia di un professionista del settore immobiliare che, dopo aver versato mezzo milione di euro non era riuscito a venire in possesso di appartamenti per i quali aveva iniziato una trattativa.

Girgenti diceva agli acquirenti di possedere la disponibilità di diversi immobili in Italia, anche a Milano e a Roma, riuscendo a farsi consegnare, anche mediante bonifici, ingenti somme di denaro.

Ma non procedeva mai alla stesura degli atti di vendita.

I Carabinieri hanno acquisito la movimentazione delle somme ricevute e nel corso delle perquisizioni hanno sequestrato documenti ancora al vaglio degli investigatori.

Nell’operazione è indagata una terza persona accusata di truffa e con precedenti specifici.