PALERMO – Risolta la grana della Commissione Bilancio, la Giunta Lagalla prova ad accelerare e approva il Bilancio consuntivo 2022. Una delibera attesa da settimane (tanto che la Regione ha nominato un commissario ad acta), soprattutto dopo il guazzabuglio giuridico in cui era rimasta imbrigliata la I Commissione, perché sbloccherà assunzioni e investimenti per decine di milioni.
Inoltre, per dirla con le parole del vice sindaco e assessore al Bilancio Carolina Varchi, “il Rendiconto 2022 segna il definitivo passaggio contabile tra la vecchia e l’attuale Amministrazione. Il senso di questa delibera risiede negli sforzi di questa Amministrazione di rimettere i conti del Comune in ordine”. Un risultato insperato se si pensa che appena due anni fa il dissesto sembrava inevitabile. Adesso invece l’Amministrazione può scriverlo nero su bianco: “Questo Ente non si trova in situazione di deficitarietà strutturale”.
Va detto, però, che non mancano le note dolenti. A partire dai residui attivi e passivi. Stando alla delibera, “all’11/07/2023 risultavano ancora non rivisitati da parte degli uffici responsabili 141 residui attivi e 20 residui passivi”, costringendo gli uffici a un accantonamento del 100% dell’importo. E questo non fa altro che aggravare il peso del Fondo crediti di dubbia esigibilità sui conti di Palazzo delle Aquile, “determinando un maggiore accantonamento rispetto a quello minimo determinato di euro 1.086.137,53, per un importo totale accantonato a titolo di Fcde pari ad euro 682.838.899,69”. Quasi 683 milioni solo per coprire le entrate dubbie, più altri 94 (per la precisione 93.882.711,38) per il Fondo rischi spese legali.
Altra malattia cronica del Comune sono le partecipate: al 31 dicembre 2022 risultano 39,6 milioni di disallineamenti, 21,7 milioni accantonati per il Fondo passività potenziali per perdite potenziali delle aziende e altri 10,7 per il Fondo garanzia per le perdite future. “Il disallineamento al 31/12/2022 – si legge nella delibera – nei confronti delle società in house per partite riconciliate dagli uffici competenti ma prive di copertura finanziaria, continua a costituire una gravissima irregolarità contabile e a essere in radice incompatibile con gli equilibri di bilancio futuri e con il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale rimodulato dal Consiglio comunale e in atto in stato di verifica a cura del ministero dell’Interno e della Corte dei Conti”.
Questo tipo di disallineamento non fa altro che incrementare il Fondo disallineamento debiti/crediti con le società partecipate in house perché “l’importo è relativo a crediti vantati dalle partecipate e ritenuti giuridicamente sussistenti, ma privi di copertura finanziaria nel bilancio”, ovvero quei servizi che il Comune ha richiesto alle partecipate senza avere le risorse necessarie per pagarli e che finiscono col diventare nuovi debiti fuori bilancio. Ancora più grave è quella forma di disallineamento “relativa alle partite creditorie iscritte nei bilanci delle società rispetto alle quali i dirigenti competenti alla gestione dei rispettivi contratti di servizio hanno attestato trattarsi di crediti non riconoscibili come dovuti, dunque da stralciare dai bilanci delle società”. Ovvero quei servizi che per le società devono essere riconosciuti e di conseguenza pagati ma che il Comune non riconosce: “Il valore di tale ulteriore forma di disallineamento anch’esso continua a costituire una gravissima irregolarità contabile (se possibile più grave di quella di cui al precedente punto)”.
Da sottolineare, tra le buone notizie, che il Comune è ormai da considerarsi in equilibrio, con un risultato di competenza dell’esercizio positivo, pari a 293,3 milioni. Dal conto economico risulta un utile di esercizio pari a 79,8 milioni, che “può essere destinato a copertura parziale delle perdite”. Il risultato di amministrazione invece è pari a 776,1 milioni e il disavanzo diminuisce da 515,4 a 432,6 milioni. Per questi motivi il ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile ha espresso parere favorevole sottolineando però “che il Collegio dei Revisori, con profili di ampia condivisione del ragioniere generale, ha segnalato che la persistente sussistenza del patologico e non consentito fenomeno dei disallineamenti continua a costituire una gravissima irregolarità contabile. Ciò determina anche rischi per gli equilibri di bilancio futuri e per il buon esito del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale”.
Ora la palla passa a Sala Martorana: “Questa – ha commentato il sindaco Roberto Lagalla – è l’ultima tappa di un lungo percorso che questa Amministrazione ha compiuto in poco più di un anno per rimettere ordine ai conti del Comune. Sono convinto che lo stesso spirito di responsabilità intrapreso dalla Giunta sarà mostrato anche dal Consiglio comunale, dato che l’approvazione in Aula del documento rappresenterà l’ultimo passaggio che, dopo anni di stallo, permetterà finalmente all’Ente di spendere, investire e di assumere per rinforzare gli uffici e rimettere in moto la macchina comunale”.
“Il Comune – ha detto Varchi – allontana definitivamente lo spettro del dissesto. Il pilastro dell’Ente sono le entrate e, a questo proposito, l’altra delibera approvata oggi e propedeutica al Rendiconto 2022, ha riguardato l’accertamento dei residui che, tra le varie voci, fa registrare un incremento dell’1% nel 2022 (l’obiettivo nel Patto con lo Stato era dello 0,5%), mentre sono raddoppiate le entrate extratributarie rispetto al 2021, quando sono state di circa 12 milioni”.