Cronaca

Palermo, sconti Imu e Tari per amici e familiari: sospeso dipendente comunale

Accessi abusivi al sistema informatico del Comune per ridurre o annullare l’imposizione fiscale Imu e Tari di familiari e conoscenti. Per un dipendente comunale di Palermo, addetto al servizio Tributi, è scattata la sospensione dall’esercizio pubblico per la durata di un anno.

Ad eseguire la misura cautelare, emessa dal gip del Tribunale del capoluogo siciliano su richiesta della locale Procura, sono stati i finanzieri del Comando provinciale.

L’accusa per lui è di frode informatica e accesso abusivo ad un sistema informatico. Dalle indagini è emerso che l’uomo avrebbe reiterato le ipotizzate condotte illecite anche dopo essere stato trasferito a un altro ufficio, a seguito di un procedimento disciplinare aperto nei suoi confronti.

“L’odierna attività evidenzia, ulteriormente, il perdurante impegno della Guardia di finanza e della Procura di Palermo nel contrasto a le più gravi condotte illecite che sottraggono risorse alla collettività, incidendo pesantemente anche sulla qualità dei servizi forniti ai cittadini”, spiegano dal Comando provinciale della Guardia di finanza.

Indagini Gdf scattate dopo segnalazione Comune

A fare scattare l’operazione ‘Sconto d’imposta’ dei finanzieri del Comando provinciale di Palermo che ha svelato gli accessi abusivi a banche dati di un dipendente comunale del servizio Tributi, Mario Filì, 55 anni, adesso sospeso per un anno, è stata proprio una segnalazione del Comune su operazioni anomale effettuate sulla banca dati ‘Sige Fluendo’ utilizzata per la gestione dei pagamenti dei tributi locali Imu e Tari. Gli specialisti del nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo – Gruppo tutela mercato beni e servizi hanno avviato anche intercettazioni telefoniche e servizi di osservazione svelando le presunte condotte illecite del dipendente infedele.

Le criticità segnalate dall’Amministrazione comunale consistevano nella registrazione di versamenti e pagamenti mai avvenuti, nella riduzione degli importi dovuti o nello storno di pagamenti da un contribuente all’altro, in assenza di giustificazioni documentali. L’indagato deve adesso rispondere di frode informatica e accesso abusivo ad un sistema informatico.