PALERMO – Il sindaco Leoluca Orlando prova a uscire dall’angolo della crisi cimiteri con due ordinanze: la prima ratifica un accordo con la Fondazione Camposanto di Santo Spirito, la seconda riduce da 30 a 25 anni il termine di scadenza delle concessioni cimiteriali ai Rotoli, così da liberare più posti per le salme.
“Due provvedimenti – ha commentato il primo cittadino – che si aggiungono agli altri già varati negli ultimi mesi e che hanno reso possibile la sepoltura e la tumulazione di oltre 1.600 defunti, mentre procedono tutte le altre operazioni relative al pieno utilizzo delle aree degli altri due cimiteri a gestione comunale. Ricorrendo a tutti gli strumenti normativi ordinari e straordinari legati all’emergenza Covid, proseguono intanto le operazioni per l’acquisto di quattrocento loculi prefabbricati da collocare ai Rotoli in base a un progetto già approvato dalla Sovrintendenza, oltre a quelle legate al revamping del vecchio forno crematorio e la progettazione del nuovo e infine la progettazione, d’intesa con tutti gli enti competenti, per l’ulteriore collocazione di loculi prefabbricati ai Rotoli. Ho da ultimo sollecitato che si provveda quanto più rapidamente possibile a completare le procedure di collaudo delle opere, già realizzate, per la sicurezza delle aree cimiteriali alle pendici di Monte Pellegrino”.
L’intesa per il cimitero di Sant’Orsola gestito dalla fondazione Santo Spirito, che a un certo punto sembrava sfumata e che invece l’Amministrazione è riuscita a portare a casa, metterà a disposizione mille posti salma in più (a 1.800 euro a loculo). Una cifra nettamente al ribasso rispetto a quella annunciata in Consiglio comunale a inizio gennaio, con tanto di comunicato stampa che parlava di “un accordo che permetterebbe la liberazione di alcune migliaia di loculi – stimati fra cinque e diecimila – per un utilizzo parziale per le necessità del Comune”.
Il documento, inoltre, è solo temporaneo e sarà valido per sei mesi. Ma si tratta comunque di una boccata di ossigeno a fronte delle quasi settecento bare a deposito e con una prospettiva, stando alle previsioni del capo di gabinetto Sergio Pollicita, di superare a giugno quota duemila.
L’altra ordinanza invece rappresenta uno schiaffo al Consiglio comunale perché applica una modifica che il sindaco aveva inserito nel nuovo Regolamento sui cimiteri e che però l’Aula ha bocciato (con la sola eccezione di Sinistra Comune) ritenendo la modifica inefficace nell’immediato e restituendo l’atto agli uffici. “Pur consapevoli che non fosse una modifica risolutiva dell’emergenza cimiteriale – avevano commentato i consiglieri di Sc – abbiamo sostenuto la necessità di modificare il regolamento, con le proposte elaborate dalla Quarta Commissione consiliare. La città si sarebbe potuta dotare di un regolamento più moderno in grado di prevenire, in futuro, successive fasi emergenziali”.
Durante una diretta televisiva su Trm Orlando aveva attaccato il Consiglio da cui “non sono arrivate soluzioni” e per tutta risposta l’Aula ha votato un ordine del giorno (anche in questo caso con un via libera bipartisan con l’esclusione di Sinistra Comune) che bacchetta l’Amministrazione indicando alcune soluzioni alternative: “Abbiamo impegnato il sindaco e tutta l’Amministrazione attiva – ha spiegato il consigliere comunale di Avanti Insieme, Toni Sala – ad acquistare altri loculi prefabbricati, individuare nuovi campi di inumazione, realizzare il terrazzamento del ‘campo dei bambini’ per recuperare trecento posti e redigere il progetto per l’ampliamento dei Cappuccini. Proposte e soluzioni efficaci che speriamo possano riportare alla normalità una situazione ormai ingestibile”.
Il braccio di ferro con Orlando, che dopo le dimissioni dell’ormai ex assessore Roberto D’Agostino ha deciso di tenere la delega per sé, va avanti ormai da diverse settimane, da quando cioè il Consiglio ha iniziato a riunirsi a oltranza per parlare soltanto dell’emergenza sepolture, mettendo sul banco degli imputati assessori e dirigenti comunali e facendo emergere i ritardi della burocrazia sulla costruzione del nuovo forno crematorio, sulla riparazione del vecchio e sulla realizzazione dell’impianto fognario ai Rotoli.
In qualche modo, dunque, l’ordinanza che riduce da 30 a 25 anni il termine di scadenza delle concessioni è un modo per scavalcare Sala delle Lapidi. Un segnale che la coalizione di maggioranza continua a vacillare e che la crisi di inizio anno, dopo il bilancio di previsione, non è affatto superata. Una tesi rafforzata anche dal voto di Sinistra Comune indipendente dalla maggioranza.