Palermo

Palermo, ecco la città del futuro tra sogni e realtà

PALERMO – Non di solo tram, anello o passante vive il capoluogo siciliano. Nei prossimi anni il tessuto urbano sarà ancora una volta stravolto dalle nuove grandi opere in arrivo (o in fase di completamento) ma, come in occasione delle prime quattro linee del tram o di alcuni tratti del passante ferroviario, le nuove infrastrutture si porteranno dietro parcheggi, strade e interventi di riqualificazione di interi quartieri.

Grazie al progetto del passante, per esempio, sono state costruite due nuove strade: quella di collegamento tra via Lanza di Scalea e via Ugo La Malfa e il prolungamento di via Gaetano Lodato. La linea del tram che dalla Stazione centrale porta al quartiere Roccella, invece, è stata l’occasione per un profondo restyling di corso dei Mille e per la ricostruzione del Ponte delle Teste Mozze. Come ricordato nel nostro reportage sulle infrastrutture del capoluogo pubblicato l’11 giugno, tutto passa dal Piano urbano della mobilità sostenibile o Pums, che le Città metropolitane devono adottare per legge per poter accedere ai finanziamenti statali per le grandi infrastrutture di trasporto pubblico.

Anche la Giunta Orlando lo ha approvato, al netto di alcune polemiche che hanno accompagnato l’invio della documentazione al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, inizialmente giudicata insufficiente. L’Amministrazione ha già posto rimedio presentando alcune integrazioni. Nel Pums di Palermo, però, non c’è spazio solo per le grandi opere, dalle sette nuove linee del tram al completamento di anello e passante fino alla metropolitana automatica leggera. Ci sono anche una cabinovia dalla Fiera del Mediterraneo a Monte Pellegrino (zona Santuario), nuove piste ciclabili, nuovi ponti sul fiume Oreto, il potenziamento degli svincoli sulla circonvallazione, parcheggi con migliaia di posti auto e un mega tunnel sotterraneo dal porto a viale Regione Siciliana (di cui, per la verità, si parla da anni) per consentire ai grandi tir di raggiungere l’autostrada senza intasare il traffico della Cala. La galleria, a carreggiate separate, collegherebbe piazza Giachery a viale Francia, con la riqualificazione di via Crispi e due rotatorie in via Amari e in piazza della Pace.

Tra i principali interventi sulla rete stradale, a parte quelli previsti dal nuovo tram, c’è anche il cosiddetto “radiale Imera”. Dato che una delle nuove linee del tram passerà da via Roma (che verrebbe pedonalizzata tra la Stazione centrale e via Cavour), il radiale rappresenterà un’alternativa per collegare la Stazione Notarbartolo (autentico crocevia di tram, anello e passante) con via Dante (all’altezza della Stazione Lolli) fino a piazza Indipendenza (sede di una parte del percorso Unesco e di luoghi istituzionali come l’Ars e Palazzo d’Orleans), e da lì proseguire per corso Calatafimi, via Basile e il polo ospedaliero Civico-Policlino-Ismett. Costo? Diciannove milioni di euro.

Parallelo a questo progetto c’è quello del nuovo Ponte Rapisardi (6 milioni): l’omonima via Mario Rapisardi verrebbe prolungata con un ponte a “scavalcare” la trincea ferroviaria per arrivare in piazza Ottavio Ziino. Costruito il nuovo ponte, stando al Pums sarà possibile istituire il senso unico di marcia verso il mare nelle vie Leonardo Da Vinci, Notarbartolo e Duca della Verdura spostando sul lato destro della carreggiata i binari del tram tra le piazze Ziino e Boiardo.

Il nuovo tram porterà in dote anche cinque nuovi itinerari ciclabili (mentre ha preso il via la manutenzione degli otto esistenti nell’ambito di “Palermo Si-Cura”) e alcuni parcheggi, di recente cofinanziati dalla Regione. Nei piani del Comune ci sono anche il completamento del percorso ciclabile in via Messina Marine e via Archirafi con 4,5 milioni di fondi Pon, la greenway ovvero la riconversione ad uso ciclabile della dismessa ferrovia a scartamento ridotto Palermo-Camporeale nel tratto Palermo-Monreale (4,7 milioni del Patto per Palermo) e il potenziamento del bike sharing con l’installazione di 25 ciclostazioni e 300 biciclette tandem per incoraggiare l’uso della bicicletta (con alcuni itinerari dedicati) da parte dei genitori che accompagnano i figli a scuola (progetto “Go2school”, 1 milione di euro).