Palermo, la quinta città d’Italia, versa in una situazione critica, diventata ormai invivibile e di difficile gestione, si appresta a nuove elezioni nel 2022, un appuntamento per cui c’è attesa e speranza per una rinascita. Orlando terminerà il prossimo anno il suo percorso da sindaco, si vocifera di una possibile candidatura a sindaco di una donna, tra i nomi spicca quello di Carolina Varchi, parlamentare nazionale di FdI.
Cosa risponde a chi fa il suo nome come possibile candidato donna a Sindaco di Palermo?
“Le autocandidature non mi sono mai piaciute. Come ho sempre detto prima ci sono le idee e i progetti per Palermo e poi faremo una scelta sul nome. È chiaro che tra poco anche per rispetto nei confronti degli elettori sottoporremo la nostra proposta all’opinione pubblica.
Il sindaco Orlando speravamo terminasse prima questo mandato perché riteniamo che non abbia più le energie per continuare a fare il sindaco della quinta città d’Italia che oggi versa in condizioni disastrose, con problemi che hanno raggiunto l’attenzione dei mass media a livello nazionale, dal problema delle mille bare accatastate al cimitero, alle periferie completamente abbandonate, le partecipate che non riescono più a garantire i servizi essenziali per cui i cittadini pagano le tasse. Ecco tutta una serie di ragioni a partire anche da una maggioranza ormai completamente sfaldata che non garantisce al Sindaco nemmeno il sostegno del Consiglio comunale diretta espressione dell’elettorato palermitano. Quindi, FdI è assolutamente pronto con la propria classe dirigente a fare la proposta per Palermo”.
La Sicilia si appresta a votare per il presidente della regione. Di recente Giorgia Meloni sembrerebbe avere mostrato perplessità nel volere sostenere una eventuale ricandidatura di Nello Musumeci. È così?
“La ricandidatura di Nello Musumeci passerà al vaglio dei partiti di Centro Destra il cui perimetro FdI si colloca con l’ambizione di guidare per la prossima tornata ovviamente questa coalizione e andare a vincere nuovamente le elezioni regionali. Quanto alla scelta del candidato presidente, FdI partecipa convintamente all’azione del governo regionale guidato da Nello Musumeci con un proprio assessore, con le proprie proposte, con la propria classe dirigente rappresentata da un agguerrito gruppo in assemblea regionale formato da parlamentari giovani, competenti, preparati ed entusiasti, quindi, noi continueremo a svolgere il nostro lavoro per i siciliani, preferiamo alle strane alchimie i ragionamenti politici che vedono il bene dei siciliani al primo posto”.
È in atto una proposta per creare un partito unico, ma anche in questo caso il leader di FdI si è espressa in modo non proprio favorevole. Del resto forse potremmo anche dire che FdI detta le linee guida del centrodestra?
“Viviamo in Italia una situazione inedita, perché c’è un centro destra di governo e un centro destra di opposizione rappresentato unicamente da FdI. Noi più che dettare le linee guida la centro destra abbiamo una nostra agenda per l’Italia. Si tratta di una serie di proposte e di progetti che guardano soltanto agli interessi dell’Italia, degli italiani, dei lavoratori, delle imprese, delle famiglie, tutte le categorie vessate da questa terribile pandemia che abbiamo affrontato con strumenti del tutto insufficienti approntati dal precedente governo e da quello attuale che su troppi temi ci sembra in assoluta continuità.
Il progetto del partito unico non ci riguarda per il semplice motivo che non riteniamo che in questo momento sia prioritario per gli italiani di assetti partitici invece che delle loro necessità. Quindi noi continuiamo a fare il nostro lavoro, se Lega e Forza Italia decideranno di fare un partito unico ci limiteremo a prenderne atto ma non è un progetto che ad oggi ci riguarda”.
Quali le iniziative di FdI in Parlamento?
“I dibattiti parlamentari consegnano plasticamente all’Italia un impegno continuo del nostro partito sia alla Camera, sia al Senato, sia appunto al Parlamento europeo per contrastare tutta una serie di provvedimenti che vanno a minare fortemente l’identità nazionale, l’economia, in una sola parola il bene dell’Italia. Ad oggi all’ordine del giorno c’è la proposta di legge a prima firma di Giorgia Meloni che personalmente sto seguendo da capogruppo in commissione Giustizia e che riguarda l’equo compenso in favore dei professionisti, una categoria proletarizzata nel corso di questa pandemia che merita maggiore attenzione da parte dei committenti forti.
Speriamo di poter allargare anche la platea a quanti più destinatari possibili, ma rimane fermo il nostro impegno per queste categorie, come rimane fermo il nostro impegno per i ristori, non tralasciamo nemmeno il dibattito sui principi etici, valori non negoziabili, siamo in prima linea contro l’approvazione del Ddl Zan che noi non condividiamo. Alle nostre proteste affianchiamo sempre le nostre proposte, non troverete mai una contestazione di FdI senza che vi sia analoga proposta”.
Il futuro della politica è donna?
“Anche il presente della politica è donna. Siamo l’unico partito che vanta a livello nazionale e a livello europeo, oltre a una molteplicità di parlamentari donne, un leader donna, Giorgia Meloni, la cui posizione è stata sempre abbondantemente suffragata e voluta proprio dalla base del suo partito. La leadership di Giorgia Meloni si è consolidata negli anni e sono certa che in futuro andrà ancora più avanti perché ha dimostrato che l’essere donna non è un prerequisito è piuttosto una circostanza che lei hai saputo riempire di contenuti. Quindi, il presente della politica è donna e si chiama Giorgia Meloni”.
Veronica Gioè