I futuri papà dei bimbi che nascono al policlinico Paolo Giaccone di Palermo potranno nuovamente essere vicini alla propria moglie o compagna nelle fasi finali del travaglio e del parto. È stata, infatti, redatta una procedura che consente di rispettare le misure di sicurezza venendo incontro anche alla volontà, espressa da parte di molte donne in questi mesi, di voler avere accanto il marito, compagno o un membro della propria famiglia.
Per accedere l’accompagnatore dovrà essere in possesso di un tampone molecolare negativo effettuato nelle 72 ore precedenti, al momento dell’accesso verrà poi sottoposto ad un ulteriore test rapido antigenico e sarà richiesto di compilare un’autodichiarazione di assenza di segni o sintomi suggestivi di covid19 nei 14 giorni precedenti.
Da circa un anno a causa della pandemia nel reparto di Ostetricia e ginecologia del Giaccone non era stato più possibile ospitare in sala parto accompagnatori. Una misura resasi necessaria soprattutto in un momento in cui la pandemia era in una fase iniziale e anche le caratteristiche del Covid, e della sua diffusione, erano meno conosciute.
“L’applicazione di questo protocollo – spiega il prof. Renato Venezia, direttore della struttura di Ostetricia e ginecologia – rappresenta un’attenzione che consideriamo importante sia sul piano umano che anche assistenziale, per permettere alle nostre pazienti di vivere al meglio un momento così delicato e significativo come quello del parto.
Al tempo stesso era necessario predisporre un regolamento che potesse garantire una maggiore sicurezza e ciò a tutela della mamma e del nascituro in primis”. “Una misura – sottolinea il commissario straordinario Alessandro Caltagirone – che per noi è soprattutto un segnale di sensibilità nei confronti dei futuri genitori per consentire alla coppia di vivere al meglio un momento così speciale e unico della vita familiare come la nascita del proprio figlio”.