Palermo

Palermo, il palazzo del “Gattopardo” diventa casa della Memoria

Palazzo Lanza Tomasi a Palermo, abitato negli ultimi anni di vita dallo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957), è entrata a far parte dell’Associazione Nazionale Case della Memoria. Salgono così a sei le case museo siciliane che aderiscono all’Associazione, unica rete a livello nazionale di case museo di personaggi illustri.

Il palazzo, dove si conserva il manoscritto originale del “Gattopardo” e dove è visitabile la biblioteca privata dello scrittore, è tutt’ora abitato dagli eredi, mentre la parte monumentale costituisce il Museo dedicato al celebre autore siciliano.

La biblioteca storica di Giuseppe Tomasi di Lampedusa è rimasta intatta dall’epoca della sua morte. Nella sala da ballo sono esposti tutti i suoi manoscritti: il manoscritto completo de “Il Gattopardo”, quello della quarta parte del romanzo contenente una pagina che non compare nella pubblicazione, il dattiloscritto, i manoscritti delle “Lezioni di Letteratura Francese e Inglese” e de “I Racconti”, una prima stesura de “La Sirena”.

Nella sala dedicata alla famiglia Tomasi di Lampedusa sono esposti quadri, oggetti e documenti della famiglia dello scrittore, come il ritratto del Principe Giulio Fabrizio Tomasi di Lampedusa, bisnonno dello scrittore, un astronomo dilettante, ed il modello per il protagonista de “Il Gattopardo”. E ancora, i due schedari della biblioteca dello scrittore e i ritratti della famiglia Tasca Mastrogiovanni Filangeri di Cutò a cui apparteneva la madre dello scrittore.

“Io e mia moglie siamo molto felici ed onorati che il nostro Palazzo Lanza Tomasi sia stato accettato a far parte dell’Associazione Nazionale Case della Memoria – commenta Gioacchino Lanza Tomasi – Pensiamo sia anche un doveroso tributo alla memoria di un grande scrittore che ha lasciato al mondo un capolavoro del quale non ha purtroppo potuto vedere il successo. Entrambi dedichiamo tutte le nostre energie a mantenere vivo il suo ricordo conservando con affetto il luogo in cui ha trascorso gli ultimi anni di vita, i suoi manoscritti, i documenti della sua famiglia, i libri e i pochi arredi sopravvissuti alla guerra. Riteniamo giusto che il suo lascito non rimanga circoscritto soltanto a noi eredi che lo abbiamo ricevuto in custodia ma venga condiviso con chiunque ne possa comprendere l’importanza e il valore. Ringraziamo quindi di cuore l’Associazione Nazionale Case della Memoria per avere riconosciuto ed apprezzato questo nostro impegno”.

Palazzo Lanza Tomasi fu edificato tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700 sulle casematte militari retrostanti le mura cinquecentesche della città di Palermo, nel cuore del quartiere Kalsa. Nel 1728 i Padri Teatini lo adibirono a Collegio imperiale, poi chiuso. Nel 1768 fu acquistato dal Principe Giuseppe Amato di Galati e, nel 1849 dal Principe Giulio Fabrizio di Lampedusa. Nel 1862 i De Pace, famiglia di armatori imparentati con i Florio, acquistarono metà del Palazzo. Nel 1948 Giuseppe Tomasi di Lampedusa ricomprerà la proprietà dai De Pace e vi vivrà fino alla morte (1957). Il figlio, Gioacchino Lanza Tomasi dei conti di Assaro e duca di Palma, adottato nel 1956 dal cugino Giuseppe Tomasi, ha riunificato la proprietà negli anni Sessanta e compiuto un completo restauro dell’edificio.