PALERMO – Mossa a sorpresa del presidente del Consiglio comunale Totò Orlando, che ha deciso di aderire a Italia Viva. Il dubbio che la missione a Roma per il Ponte Corleone potesse avere anche una connotazione politica in realtà era venuto a molti dopo il vertice con il vice ministro delle Infrastrutture Teresa Bellanova, il presidente dei senatori renziani Davide Faraone e il capogruppo di Iv a Sala delle Lapidi, nonché coordinatore provinciale del partito a Palermo, Dario Chinnici.
L’ufficialità è arrivata dopo l’incontro con il leader Matteo Renzi, alla presenza nuovamente di Faraone e Chinnici: “Aderisco a Italia Viva – ha annunciato Orlando in una nota – condividendone valori e idee: l’Italia ha bisogno di un’esperienza politica autenticamente riformista e che sia pronta a spendersi per costruire un futuro migliore”.
“L’adesione a Italia Viva del presidente Orlando – ha commentato Chinnici – è la dimostrazione che il nostro partito è realmente un punto di riferimento sul territorio per chi crede nella buona politica. Siamo contenti di poter accogliere un uomo di grande esperienza che, siamo sicuri, offrirà un contributo prezioso e continuerà in Italia Viva il suo impegno per la quinta città d’Italia. In un quadro politico nazionale e locale frastagliato e soggetto a profondi e continui cambiamenti Italia Viva rappresenta una casa accogliente per i riformisti, per i moderati e per chi vuole impegnarsi nella costruzione di un Paese all’altezza delle sfide di oggi e di domani. Totò Orlando è un uomo delle istituzioni e siamo orgogliosi di poter iniziare questo percorso insieme”.
Con l’ingresso del presidente del Consiglio comunale il gruppo congiunto di Italia Viva (quattro consiglieri) e Sicilia Futura-Italia Viva (tre consiglieri) rafforza ulteriormente il proprio ruolo trainante nella maggioranza di Sala delle Lapidi, proprio nel momento in cui i renziani avrebbero richiesto l’azzeramento della Giunta comunale. Eletto con il Mov139, a dicembre 2019, Totò Orlando era transitato nel gruppo Avanti Insieme, ovvero ciò che rimaneva dell’esperienza civica che nel 2017 ha fatto parte della coalizione che ha sostenuto con successo la rielezione del sindaco Leoluca Orlando. Dopo la bocciatura della mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino a settembre 2020, però, l’azione del presidente del Consiglio comunale ha virato verso un più deciso “interventismo”, abbandonando il consueto aplomb istituzionale e mal celando una certa insofferenza per le inefficienze e i ritardi della burocrazia comunale.
Negli ultimi mesi Totò Orlando ha puntato più volte il dito contro assessori e uffici e il Ponte Corleone è stata solo la più eclatante delle sue “entrate a gamba tesa” contro l’Amministrazione attiva, a partire dalla maratona d’Aula di due settimane sull’emergenza sepolture (con una gestione dei cimiteri definita senza mezzi termini “desolante, una sconfitta politica e amministrativa”), gli scontri verbali con l’assessore ai Lavori pubblici Maria Prestigiacomo e la nota al sindaco per denunciare “l’immotivato ritardo” nel programma delle pedonalizzazioni. Ma soprattutto, a metà gennaio, la lettera indirizzata direttamente all’allora ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli chiedendo la nomina di un commissario straordinario per il Ponte Corleone e scavalcando di fatto la Giunta.
Una richiesta che è stata esaudita proprio al termine del vertice con Bellanova e Faraone, come ha spiegato su Facebook il capogruppo Iv Chinnici: “Il Ponte Corleone di Palermo entra fra le opere strategiche e da Roma arriverà un commissario straordinario. La Commissione Trasporti del Senato ha inserito l’opera fra quelle che riceveranno un impulso nazionale. Una bellissima notizia per la città, non c’è un minuto da perdere. Palermo ha bisogno di interventi infrastrutturali che le consentano di superare vecchi problemi e di trasformarsi in un polo attrattivo per le imprese. A partire dal Ponte Corleone, ma non solo, si sono accumulati anni di ritardi che adesso vanno recuperati velocemente grazie a una sana sinergia istituzionale”.
PALERMO – Sul futuro del ponte Corleone e sulla necessità di intervenire subito per mettere in sicurezza l’infrastruttura è intervenuto anche il sindaco Leoluca Orlando, il quale ha voluto ribadire il ruolo giocato dalla sua Amministrazione per il recupero del manufatto. Una risposta indiretta alle dichiarazioni post vertice romano dei rappresentanti cittadini di Italia viva
“Già lo scorso 23 gennaio – ha detto il sindaco – il Comune di Palermo ha chiesto al ministro delle Infrastrutture, con una mia lettera, l’accesso ai fondi straordinari previsti dal Codice della Protezione civile, per gli interventi relativi al ponte Corleone, sottolineando proprio la valenza nazionale di questa infrastruttura, che fa parte della E90, l’asse autostradale europeo di collegamento Est-Ovest. Già a gennaio, quindi, il Comune ha ribadito la necessità di ricorrere a strumenti straordinari per la manutenzione di questa importante opera viaria cittadina”.
“Se effettivamente – ha concluso – il ponte sarà inserito nelle opere prioritarie in base al cosiddetto Decreto Sblocca cantieri, con l’adozione di procedure burocratiche veloci per l’esecuzione di ogni intervento, non potremo che esserne contenti, essendo stata accolta la richiesta formulata da me e dagli assessori competenti”.