Palermo

Palermo, scuola, “diritti negati” al Liceo scientifico Cannizzaro

Aule anguste, penuria di spazi didattici, mancate opportunità educative, di apprendimento e formazione: questa la piaga che oggi affligge il liceo scientifico Cannizzaro di Palermo, sofferente di grossi disservizi e nel chiedere a gran voce i propri diritti allo studio e al tempo libero.

E lo fa dalla fervente voce del suo Rappresentante degli studenti, Azzurra Maria Chiarelli, giunta al Quotidiano di Sicilia come portavoce di un disagio collettivo e di una manifestazione pubblica di protesta e reclamo.

“Siamo stanchi, vogliamo vivere, riprendere le attività ricreative, lo sport in particolare, ma anche i corsi di musica e lingue. I pomeriggi non possono essere sacrificati per una formazione da svolgersi di mattina: vogliamo riprendere in mano i pomeriggi, la socialità, gli incontri con i nostri amici, soprattutto dopo la quarantena, quando abbiamo dovuto rinunciare a tutto, ai tasselli fondamentali della nostra vita. A questa voglia di normalità si accompagna il nostro sostegno al disagio di tanti compagni pendolari che avranno sicuramente grandi difficoltà a frequentare il pomeriggio perché i bus che li portano in città spesso hanno solo orari mattinieri fatti ad hoc per la scuola.

Diritti sacrosanti di libertà e comfort che oggi ci vediamo negati: non possiamo quindi stare zitti e stiamo reagendo”.

Lunedì, 27 settembre, sit-in studenti in piazza Pretoria

Una reazione pubblica che si concretizzerà Lunedì 27 Settembre alle ore 16 a Piazza Pretoria, davanti alla sede del Comune di Palermo, in un giorno fatidico, quello che ha fatto scatenare la protesta, coincidente con l’inizio del disagio dei doppi turni, sgraditi, vissuti come punitivi, ingiusti, anticostituzionali.

Gli studenti, “siamo stanchi della Dad, ma questo è ancora peggio”

“Siamo in una situazione di estremo disagio – denuncia Chiarelli -. Lo stesso giorno infatti le prime quattro classi del nostro Istituto si troveranno a svolgere i turni pomeridiani che tanto a noi sembrano assurdi e impraticabili, perché ancora, dopo un anno di attesa, il comune di Palermo si è rifiutato di acquistare i locali che ci servirebbero per il normale svolgimento delle lezioni. Occorre la partecipazione di tutti per dimostrare al Comune che noi ci siamo, più uniti che mai  e che vogliamo tornare a vivere e a fare le attività che più ci piacciono. Siamo stanchi della Dad, ma questo è ancora peggio”.

Un peggio per cui scenderanno in piazza studenti, genitori, docenti e lo stesso dirigente scolastico, Prof.ssa Annamaria Catalano, in nome di una lotta, specchio dei diritti dei giovani, che, ancora una volta, sembrano lungi dall’essere dati di fatto per  trasformarsi tristemente in “conquiste da sudare” anche a dispetto del loro essere diritti inalienabili di persona libera e determinata, perciò immuni da restrizioni. 

Angela Ganci