Palermo

A Palermo una mostra per ricordare la stagione delle stragi

PALERMO – Sono 48 le foto di Franco Lannino e Michele Naccari, titolari della storica agenzia “Studio Camera”, che documentano altrettanti delitti avvenuti a cavallo degli anni Ottanta e Novanta nel capoluogo siciliano e che saranno esposte nella sala “Orlando Scarlata” della sede palermitana dell’Associazione siciliana della stampa in via Francesco Crispi 286.

Ieri pomeriggio ha avuto luogo, alla presenza della segretaria generale della Fnsi Alessandra Costante, l’inaugurazione ufficiale della mostra che sarà aperta al pubblico dal 15 gennaio sino al 10 febbraio 2024. L’esposizione sarà visitabile dalle 9 alle 13 tutti i giorni tranne sabato e domenica. Il lunedì e il mercoledì l’orario sarà prolungato sino alle 18.

48 foto di Franco Lannino e Michele Naccari, fotocronisti di razza

Si tratta di scatti che documentano gli omicidi avvenuti a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, dalle guerre di mafia alle stragi che hanno sfigurato il volto della “Palermo felicissima”. Franco Lannino e Michele Naccari, fotocronisti di razza, hanno deciso di aprire il proprio archivio e di condividere uno dei ricordi più dolorosi che riguardano il passato di Palermo.

“La decisione di aprire i cassetti del nostro archivio fotografico – racconta al QdS Franco Lannino – nasce da una considerazione: spesso, parlando del nostro passato e del nostro lavoro, notavo che molti non si ricordavano di questa stagione, sia per la giovane età sia perché, in quel periodo, erano gli stessi genitori che ‘schermavano’ i figli da questi orrori”.

Si tratta d’immagini che ci restituiscono l’idea di quella che era la Palermo insanguinata degli anni Ottanta, quella dei 150 morti scanditi sulla prima pagina del giornale L’Ora con i numeri crescenti, dei cadaveri incaprettati ritrovati nei portabagagli delle auto, delle scene equiparate a Beirut provocate dall’autobomba che uccise il giudice Rocco Chinnici in via Pipitone Federico, sino ad arrivare alla stagione di speranza del maxiprocesso nel 1986 per poi ripiombare negli anni bui delle stragi del 1992.

“Si tratta – continua Lannino – essenzialmente della necessità di fare memoria di quel periodo e riproporlo oggi, attraverso le fotografie che scattammo allora, in quella crudezza originale per capire quanto la mafia abbia devastato la nostra società e la nostra città”.

La prima edizione della mostra conteneva solo immagini in bianco e nero mentre quella allestita nella sede dell’Assostampa apre una finestra su quegli anni forse ancor più cruda, perché il sangue ha il suo colore, il rosso, e non quello di una sfumatura di grigio.

Le foto della mattanza degli anni Ottanta

“Le foto della mattanza degli anni Ottanta – racconta ancora Lannino – vennero, al tempo, pubblicate dal giornale L’Ora, con il quale collaboravamo ed erano solo in bianco e nero. La scelta di proporre questo nuovo gruppo di foto a colori è dovuta al voler restituire quello che i singoli cittadini vedevano con i loro occhi e per sottolineare maggiormente l’orrore che abbiamo visto e fotografato in prima persona”.

Dopo questa seconda tappa palermitana – la prima è avvenuta nello studio degli architetti Prestileo Bianco – “Macelleria Palermo” inizia il suo tour in giro per l’Italia. “I prossimi appuntamenti – conclude Lannino – saranno a Lacchiarella, nell’hinterland milanese dal 1° marzo e subito dopo a Corsico e, in entrambi i casi, sono state organizzate da associazioni antimafia e dalla società civile. In contemporanea con l’esposizione a Lacchiarella, con una seconda serie di fotografie, dal 14 marzo la mostra sarà allestita al teatro Miela di Trieste”.