Palermo

Palermo, Consulta della bicicletta per la mobilità dolce

PALERMO – Da un lato l’ampliamento della mobilità sostenibile e, dall’altro, l’esigenza di promuovere la bicicletta in alternativa ai tradizionali mezzi di trasporto nell’emergenza Coronavirus. Queste motivazioni hanno spinto il Consiglio comunale ad approvare la delibera che istituisce la Consulta della bicicletta, organismo richiesto anche a gran voce dalle associazioni Palermo Ciclabile e Mobilita Palermo, che hanno raccolto le firme a sostegno dell’iniziativa.

La Consulta della bicicletta ha funzione di sostegno all’Amministrazione comunale nelle politiche attive per la mobilità ciclabile. “In vista dell’imminente avvio della cosiddetta Fase 2 – hanno detto i consiglieri di Avanti Insieme Valentina Chinnici, Claudia Rini, Paolo Caracausi, Massimo Giaconia e Toni Sala – tante città italiane, soprattutto le più grandi, mirano a incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto prevalente, poiché, oltre a essere assolutamente ecologico, risulta tra quelli più idonei a minimizzare il rischio contagio. Nella stessa direzione va il Comune di Palermo”.

Il capogruppo del Pd, Rosario Arcoleo e il segretario provinciale, Rosario Filoramo, hanno espresso apprezzamento per l’istituzione della Consulta. E soddisfazione per la decisione presa in Aula è stata espressa anche dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle a Sala delle Lapidi. “È un passaggio storico per la città di Palermo – hanno affermato i pentastellati Antonino Randazzo, Concetta Amella e Viviana Lo Monaco – sul tema della ciclabilità. Con questa approvazione diamo finalmente uno strumento importante di partecipazione a cittadini singoli e associati appassionati della mobilità dolce, che va anche nella direzione della sostenibile ambientale a beneficio di tutta la popolazione e che assume un rilievo ancora maggiore alla luce dell’emergenza Covid-19 e della cosiddetta Fase 2”.

Sabrina Figuccia (Udc), ha ricordato come oggi “i pochi coraggiosi che si avventurano sulle nostre strade, oltre ad evitare buche e trincee, devono stare molto attenti per riportare a casa la pelle scansando moto, auto, eccetera”. Mentre Ugo Forello (Oso), ha sottolineato come occorra “implementare il servizio di City bike”, ricordando che “ci sono chilometri di piste ciclabili, finanziate con vecchi fondi Por, già distrutte”.

Per il sindaco Leoluca Orlando “l’approvazione della Consulta della bicicletta va in parallelo con l’impegno dell’Amministrazione sul fronte della progettazione e della ricerca di fondi per la realizzazione di piste ciclabili e con la promozione del bike-sharing”. L’assessore alla Mobilità, Giusto Catania, ha invece sottolineato il via libera come “un passaggio importante che darà nuovo slancio alla mobilità ciclabile della città di Palermo”.

“Adesso – ha concluso Catania – sarà necessario l’impegno e la partecipazione di tutti i portatori d’interesse, delle associazioni, dei cittadini che vorranno contribuire a sostenere le scelte e gli investimenti della città sulla mobilità dolce. Palermo è dotata di un Piano che è stato premiato, lo scorso anno, ad Ecomondo. Adesso serve un grande investimento economico sulla progettazione e sulla realizzazione di corsie destinate ai ciclisti. Speriamo di poter accedere in futuro a ulteriori risorse comunali ed extracomunali”.

Attualmente, sul territorio urbano la pedalata più lunga è la Carini-Mondello (40 km), mentre tra i percorsi più brevi figura per esempio l’itinerario via Lincoln-via Roma (1 km). Molte piste ciclabili però sono collocate tra l’asfalto e i marciapiedi, con enormi disagi sia per i ciclisti che per i pedoni.