Palermo

Palermo, niente contratti di solidarietà in Rap

PALERMO – La delicata situazione finanziaria della Rap offre la sponda a una nuova, feroce polemica, stavolta tutta interna al mondo sindacale. Nodo del contendere la presunta richiesta di attivazione dei contratti di solidarietà da parte dell’azienda, comunque smentita dal presidente Giuseppe Norata.

A dare fuoco alle polveri sono state le Rsu Rap di Fit Cisl, Uil Trasporti e Filas in una nota congiunta: “La saturazione della sesta vasca di Bellolampo e la mancata realizzazione della settima vasca, con una gara che la Regione tarda ancora a pubblicare rendendone nei fatti improbabile la realizzazione entro il 2020, pesano come un macigno sul delicato equilibrio economico-finanziario della società. Undici milioni il costo delle fatture da pagare per il solo periodo 26 luglio-31 dicembre 2019, una previsione di circa 24 milioni per il 2020” ma soprattutto, e sarebbe stata per l’appunto questa la grande e pesante novità, “un fatto nuovo e preoccupante: la posizione già formalizzata in dicembre dal Cda e trasmessa al Comune sulla possibilità di avviare contratti di solidarietà per i lavoratori Rap, altro che assunzione di personale. Ci prepariamo allo sciopero e alle denunce nei confronti di chi insiste sull’incremento dei costi aziendali, in presenza di tale precaria condizione finanziaria”.

Nel mirino, dunque, anche il trasferimento di 94 operai dalla Reset, che al contrario la Fiadel Cisal aveva difeso e che nelle scorse settimane era stato momentaneamente congelato per verificarne la compatibilità tecnico-giuridica con un’altra selezione figlia di una vecchia graduatoria del 2016. “Mentre i vertici di piazzetta Cairoli – hanno attaccato i rappresentanti della Rsu Rap – palesano le criticità della società con lo spettro della riduzione dell’orario di lavoro dell’attuale forza lavoro Rap, inspiegabile è il richiamo di alcune parti politiche e sindacali all’incremento di personale con l’utilizzo di un bando vecchio di quattro anni e di fantomatico accordo sconosciuto e non firmato dall’unica parte titolata insieme all’azienda a renderlo esigibile, la rappresentanza sindacale unitaria in Rap”.

“Prevalga la serietà – hanno concluso – se non si vuol concorrere a determinare lo sfascio dell’azienda, con responsabilità che richiameremo in tutte le sedi politiche, civili e penali. La Regione mantenga l’impegno sui 7,5 milioni di euro e il Comune di Palermo certifichi le fatture emesse dalla Rap. D’altronde sulla legittimità del bando vecchio di quattro anni il segretario generale del Comune sembrerebbe essersene assunto la responsabilità”.

In venti minuti netti, giovedì pomeriggio, è arrivata la smentita di Norata: “Nessuno ha parlato di contratti di solidarietà, né l’azienda ha comunicato al Comune l’attivazione, anche potenziale, di questa tipologia di contratti. In Cda si è, invece, parlato della necessità di predisporre Piani straordinari di riorganizzazione aziendale”.

La presunta lettera inviata all’Amministrazione “non esiste – ha assicurato il presidente – ma non abbiamo mai celato il rischio della tenuta dei conti per i costi eccezionali di queste settimane o che la Rap ha bisogno del personale che è oggi in Reset per poter garantire servizi utilissimi per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Allo stesso tempo, e in sintonia con il Comune, sappiamo e sottolineiamo che bisogna risolvere la difficoltà economica dovuta ai ritardi nella realizzazione della VII vasca di Bellolampo, al fine di evitare danni irreversibili alla Rap. Siamo in piena sintonia con l’Amministrazione comunale che ha sempre garantito il pieno appoggio alla copertura degli extra costi di Bellolampo, da ultimo con l’impegno al pagamento della fattura di oltre 9 milioni emessa a dicembre”.

“Rimane invariata – ha concluso Norata – la disponibilità per procedere con il passaggio degli operai Reset a Rap, nella consapevolezza che una volta in organico questi lavoratori avranno le stesse garanzie, gli stessi diritti e doveri di tutti gli altri dipendenti”.

Dopo questa nota è arrivata la replica della Fiadel Cisal per mano di Giuseppe Badagliacca e Nicola Scaglione: “La presa di posizione del presidente della Rap Giuseppe Norata fuga ogni dubbio: nonostante qualche profeta di sventura, la società non intende attivare contratti di solidarietà, né prevede di farlo in futuro. Un chiarimento necessario per dare serenità ai lavoratori, mettendo fine a un allarmismo alimentato ad arte”.