PALERMO – L’Amministrazione comunale di Palermo ha presentato il piano industriale 2021-2023 della Rap. Il suo mancato aggiornamento era stato uno dei principali terreni di scontro tra maggioranza e opposizione durante la recente discussione in Consiglio comunale per approvare il rinnovo per 15 anni del contratto di servizio. Incassato il rinnovo, l’azienda di piazzetta Cairoli ha ufficializzato il programma di investimenti dei prossimi tre anni con alcuni precisi obiettivi: aumentare la percentuale di differenziata a Palermo, realizzare nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti, riorganizzare il personale e la raccolta dei rifiuti.
Partiamo dagli impianti. Il documento prevede la realizzazione entro il 2021 “di un polo impiantistico tecnologico e industriale in cui verranno eseguiti processi di lavorazione, non solo per il semplice trattamento dei rifiuti ma anche per estrarre risorse dai rifiuti stessi”. Si punterà forte sul biometano: la nuova piattaforma, infatti, “consentirà di ricavare dalle frazioni organiche da differenziata e da selezione (frazione organica rifiuti solidi urbani, sfalci e potature del verde pubblico, scarti e sottoprodotti da filiera agricola e agroindustriale, e così via, nda), biometano da trasformare in biofuel – gassoso o liquido – per autotrazione, nonché di effettuare il recupero di materia dagli ingombranti”. Entro il 2022 “sarà possibile ricavare materie, carbone e syngas, da destinare ad impieghi civili e industriali. Inoltre, dagli scarti secchi del Trattamento Meccanico Biologico (Tmb), si potrà anche ottenere: plasmix da inviare a stampaggio, inerti da raffinare per reimpieghi civili e matrici da inviare a recupero nei circuiti dedicati (cellulose, alluminio, banda stagnata, ecc.)”. Per i fondi si farà ricorso alla finanza di progetto. Tra gli obiettivi anche un impianto di trattamento degli ingombranti, il revamping e potenziamento dell’impianto Tmb, il fotovoltaico per i rifiuti non pericolosi della sesta vasca, un impianto di selezione e valorizzazione delle frazioni secche (ovvero carta e cartone, plastica e vetro) in grado di soddisfare l’intera area metropolitana.
Discorso a parte per la settima vasca di Bellolampo. Al momento si attende che la struttura emergenziale della Regione Siciliana pubblichi la gara per l’affidamento dei lavori. La superficie disponibile è di 58mila mq con una capacità di abbancamento dei rifiuti di circa un milione di mc e una vita utile di 3-4 anni circa (ma a condizione che cresca la differenziata).
Nel settore del riciclo dei rifiuti la strada da percorrere è ancora lunga. Quando la Rap ha raccolto l’eredità dell’Amia, la percentuale di differenziata nel capoluogo siciliano superava a malapena l’8%. Dal 2013 al 2019 la percentuale è più che raddoppiata arrivando al 19,23%. Un risultato positivo ma non entusiasmante: considerando i proclami e gli investimenti, dal porta a porta ci si aspettava certamente qualcosa in più. L’obiettivo per il 2023 è un ottimistico 65% di differenziata in tutta la città. Come? Attraverso una riorganizzazione del porta a porta (da estendere a nuovi quartieri), della differenziata stradale e della raccolta di prossimità ma anche tramite la geolocalizzazione dei mezzi per monitorare i loro spostamenti (“un sistema informatizzato integrato ad un sistema satellitare di gestione della flotta” con tanto di sala operativa di controllo) e la realizzazione di nuovi Centri Comunali di Raccolta: “Sono stati individuati 12 siti su cui realizzare altrettanti Ccr, anche con sistemi incentivanti, e si sta proseguendo nella ricerca di altri siti per arrivare a un totale di 20 Ccr – si legge nel piano industriale -. Tra la fine del 2018 e il 2019 sono stati attivati i primi quattro in Viale dei Picciotti, Piazza della Pace, Via Nicoletti e alla Rotonda Oreto”. L’obiettivo è incoraggiare i cittadini applicando finalmente l’articolo 10 del regolamento Tari del 2014 che prevedeva riduzioni della tassa sui rifiuti per chi conferisce la differenziata nei Ccr. Dopo la postazione Minutilla-La Malfa operativa dal 3 giugno, entro la fine dell’anno entreranno in funzione anche le postazioni Lennon, Basile (con servizio di riuso solidale degli ingombranti e una sezione di riciclo e ricerca con l’università), D’Alia-Autonomia Siciliana, Assoro al Cep e Lanza di Scalea (dotato di area didattica, area ricreativa e parco della salute).
Per quanto riguarda il personale, infine, in sei anni i dipendenti sono diminuiti drasticamente dai 2.353 del 2014, anno di nascita della Rap dalle ceneri dell’Amia, ai 1.800 di quest’anno. Altri 145 saranno collocati a riposo entro il 2023. In questi anni l’età media piuttosto elevata dei lavoratori e i conseguenti pensionamenti hanno generato carenze di organico che la partecipata ha cercato di tamponare facendo ricorso a straordinari e temporanei spostamenti di personale da un’area all’altra (soprattutto nel periodo estivo) e chiedendo agli operai di limitare, quando possibile, ferie e riposi compensativi.