Palermo

Nuovo Dpcm, Orlando auspica ulteriori chiarimenti

PALERMO – Nuove disposizioni a livello nazionale, dati epidemiologici ancora mancanti e contagi sempre in aumento, con la chiusura in via precauzionale degli uffici del Polo tecnico dopo la accertata positività al Covid-19 di un dipendente in servizio presso la struttura di via Ausonia.

Il Coronavirus è ancora sotto i riflettori, mentre le istituzioni cercano in tutti i modi di arginarne l’avanzata e i cittadini si sentono sempre più preoccupati di fronte a un nemico invisibile ma che non guarda in faccia proprio nessuno.

Proprio per limitare i contagi il Governo Conte ha emesso, nella serata di domenica, un nuovo Dpcm con ulteriori disposizioni atte a mettere in sicurezza i cittadini senza però compromettere il destino delle attività economiche. Un provvedimento su cui però i primi cittadini hanno mostrato non poche perplessità (vedi anche approfondimento a pagina 24). “Insieme con l’Anci e tutti i sindaci italiani – ha commentato Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia – abbiamo trascorso la nottata tra domenica e lunedì cercando di far comprendere al Governo che la norma che caricava sui primi cittadini la responsabilità di provvedere a chiusure di alcune zone della città senza fornire loro i mezzi adeguati era un modo per moltiplicare grida manzoniane che avrebbero finito soltanto per creare confusione istituzionale e sfiducia nei cittadini”.

“Abbiamo chiesto e speriamo di ottenere – ha aggiunto – che venga stabilito con chiarezza che i sindaci si assumano la responsabilità di indicare quali sono le aree che dovranno essere chiuse d’intesa con le autorità sanitarie e che poi si provveda, sentito e coinvolto il Comitato per l’ordine pubblico perché non basterà la Polizia municipale a garantire l’osservanza di un’ordinanza tanto necessaria quanto concreta”.

“Mi auguro – ha concluso che il Governo comprenda e dia una risposta concreta per contrastare il diffondersi della pandemia uscendo dalla logica degli annunci”.

Un duro giudizio sull’Esecutivo nazionale, che si aggiunge anche ai contrasti tra Comune di Palermo e Regione sui dati della pandemia. “A sette mesi dal sui inizio – ha affermato Orlando – e nonostante le ripetute richieste, e a due settimane dall’impegno assunto in Commissione Sanità dell’Ars che tutti i sindaci avrebbero ricevuto i dati epidemiologici sulle proprie città, non è stata trasmessa al Comune alcuna informativa sul numero di casi positivi né sugli ospedalizzati né sullo stato di occupazione dei posti letto. Oltre a determinare una difficoltà oggettiva per i sindaci a operare nel proprio ruolo di autorità sanitarie locali, questo contribuisce a creare incertezze e confusione fra i cittadini e ad alimentare un clima di disinformazione o di informazione parziale o erronea”.

“È inoltre un elemento – ha concluso il primo cittadino del capoluogo siciliano – che rende difficile la necessaria collaborazione fra le istituzioni, lì dove fino ad ora vi è stato in generale l’intento di agire in sinergia fra Comuni e autorità sanitarie in questo difficile periodo”.