Palermo

Palermo, nuovo raid vandalico nelle scuole

PALERMO – Mentre continua la corsa contro il tempo in vista del prossimo 14 settembre, con l’obiettivo di garantire a tutti i protagonisti del mondo della scuola un rientro sui banchi nel segno della sicurezza, nel capoluogo siciliano si continuano a fare i conti con il mai sopito fenomeno dei raid vandalici all’interno delle varie strutture.

Vernice colorata sui muri, schiuma bianca degli estintori, resti di cibo ovunque e materiale didattico distrutto. Questo lo scenario che si sono ritrovati davanti nella giornata di ieri i collaboratori scolastici che hanno aperto le porte dell’istituto comprensivo Rita Levi Montalcini del quartiere Borgo Nuovo, vittima dell’ennesimo episodio di insensata inciviltà.

Il Comune, con il nuovo anno scolastico alle porte, dovrà quindi contrastare nuovamente una situazione che il lockdown e le conseguenze del Coronavirus avevano in qualche modo attenuato, ma che nel capoluogo siciliano, purtroppo, non si riesce a debellare.

“Un nuovo gravissimo atto vandalico – hanno commentato il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore Giovanna Marano – apparentemente compiuto unicamente per distruggere beni e per impedire che la scuola possa iniziare regolarmente. Non si spiega altrimenti quanto avvenuto al plesso Montalcini di Borgo Nuovo, dove ai danni anche all’impianto di videosorveglianza, non è seguito alcun furto”.

Per l’Amministrazione si tratta di “un fatto inquietante, che richiama all’impegno certamente tutte le istituzioni, compresi l’Ufficio scolastico regionale e il Governo nazionale, ma che allo stesso tempo richiede una risposta forte della comunità del quartiere, perché le vittime di questi atti criminali sono i bambini e le bambine di Borgo Nuovo”.

Proprio quella comunità che si appresta a vivere questo ritorno a scuola con attesa ma anche con un pizzico di timore, in particolare su quali conseguenze la riapertura degli istituti possa portare dal punto di vista della diffusione del Coronavirus. L’unica certezza, almeno per il momento, è che le istituzioni dovranno fare i conti anche con altre malattie assai difficili da contrastare e debellare: l’ignoranza e l’inciviltà.