Palermo

Palermo ostaggio di cantieri lumaca: il punto sulle criticità più urgenti

PALERMO – Una delle prime sfide che l’Amministrazione Lagalla si è ritrovata ad affrontare sono i cantieri che imprigionano il traffico cittadino: dal Ponte Corleone, dove sono tutt’ora vigenti le limitazioni al traffico, a via Papireto, chiusa dallo scorso 11 dicembre a causa di un nubifragio che ha scavato una voragine di 25 metri quadrati, passando per il collettore fognario in via Roma, fino al sottopasso di via Crispi.

Il primo tappo a saltare è stato il cantiere “lumaca” all’altezza del Lidl sulla circonvallazione, in direzione Trapani, massimo esempio di burocrazia pachidermica: il cantiere doveva restare aperto giusto un paio di mesi e invece sono passati ben due anni, durante i quali gli automobilisti sono stati costretti a deviare sulla bretella laterale di viale Regione Siciliana. Tutto a causa di un rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione sulla titolarità dei lavori di manutenzione sui canali Mortillaro e Passo di Rigano. I lavori finalmente sono terminati e dal 30 agosto il tratto di circonvallazione è stato riaperto alla viabilità.

La situazione in Via Papireto

Discorso simile per via Papireto. Tutto è iniziato lo scorso 11 dicembre, quando un acquazzone ha fatto esondare il canale sotterraneo provocando l’allagamento dell’intera area, mettendo a rischio la stabilità degli edifici e rendendo necessaria la chiusura della strada omonima. La Protezione civile comunale è già intervenuta creando un bypass al canale per mettere in sicurezza le abitazioni. A complicare le cose ci si è messo un cedimento del manto stradale che ha creato una voragine larga 25 metri quadrati e profonda oltre tre. Anche qui sulla competenza dei lavori sul Papireto si è scatenata una nuova bagarre tra l’ex Amministrazione Orlando e il Governo Musumeci, che non ha di certo agevolato una rapida risoluzione della vicenda. Né sono mancate le vibranti proteste da parte dei commercianti e dei residenti della zona, che a maggio hanno sottoscritto a centinaia un esposto alla Procura, depositato dall’attuale consigliera comunale Mariangela Di Gangi e dall’ex presidente della I Circoscrizione Massimo Castiglia.

Soltanto il 6 settembre Palazzo d’Orleans ha annunciato l’intenzione di “intervenire su un tratto del canale Papireto, che nello scorso dicembre ha esondato a causa di un cedimento strutturale della condotta. Da allora, l’omonima via risulta chiusa al traffico veicolare e pedonale. Nella seduta di oggi, la giunta regionale su proposta del presidente ha stanziato cinquecentomila euro. L’intervento permetterà di ripristinare le condotte delle acque sotterranee, garantendo la sicurezza dell’area e consentendo la riapertura di un’importante arteria viaria che serve numerose attività commerciali della zona. Il finanziamento arriva in seguito alla richiesta del Comune di Palermo, nella quale veniva sottolineata l’urgenza dei lavori per motivi di carattere tecnico, sociale ed economico. Adesso con il finanziamento disposto dal Governo regionale, il Comune, in sinergia con l’Autorità di bacino della Regione, potrà intervenire in maniera più strutturata per risolvere definitivamente il problema”.

Polemico il commento di Di Gangi: “Fin quando c’è stata l’Amministrazione Orlando la Regione ha fatto di tutto pur di non fare i lavori urgenti che erano e sono di sua esclusiva competenza, persino con le clamorose bugie sul fatto che il Papireto ‘non esiste nei documenti ufficiali’. Ora, improvvisamente, con un’Amministrazione comunale di centrodestra, si trovano cinquecentomila euro per lavori che andavano fatti già otto mesi fa. Come avevamo denunciato e com’è confermato oggi, la città, i cittadini e le cittadine di Palermo sono stati tenuti ostaggio di un vergognoso uso elettorale delle istituzioni”.

Il collettore fognario di Via Roma

Novità anche per il cantiere del collettore fognario in via Roma: anche in questo caso non sono mancate le polemiche a distanza tra l’ex assessore ai Lavori pubblici Maria Prestigiacomo e il suo successore Totò Orlando sui presunti ritardi dei lavori. Attualmente i punti nevralgici sono due: per quanto riguarda il cantiere tra via Ammiraglio Gravina e via Emerico Amari, l’obiettivo dell’Amministrazione è completare i lavori entro una decina di giorni. In un primo momento si era parlato di maggio ma la deadline non è stata rispettata. Anche via Guardione è diventata un dedalo di scavi e transenne. La parte bassa è stata riaperta soltanto a dicembre 2021 dopo ben sei anni di trincee. Per l’area all’altezza dell’incrocio con via Roma bisognerà invece attendere ancora: la ditta incaricata dei lavori deve scavare per un altro centinaio di metri e le trivellazioni non finiranno prima di tre mesi.

Ponte Corleone, entro settembre l’inizio dei lavori

E veniamo, infine, al Ponte Corleone: il 6 settembre il sindaco Roberto Lagalla, il responsabile della Struttura territoriale Anas Sicilia Raffaele Celia e il commissario straordinario Matteo Castiglioni hanno firmato la convenzione per la progettazione, l’affidamento e l’esecuzione dei lavori di costruzione del raddoppio del ponte e per la sua manutenzione. Il primo stralcio dei lavori inizierà entro la fine di settembre e riguarderà il risanamento della struttura in cemento armato. Non ci saranno ripercussioni sulla circolazione dato che le opere saranno realizzate sulle basi del cavalcavia. Si passerà poi al progetto di costruzione dei ponti laterali sul fiume Oreto ma nell’accordo è inclusa un’altra eterna incompiuta del capoluogo, lo svincolo Perpignano. L’importo della convenzione è di 11,4 milioni di euro (già nella disponibilità del Comune), dei quali 6,9 per la messa in sicurezza del ponte.