PALERMO – La Giunta Lagalla ha autorizzato l’accordo di conciliazione che chiude il contenzioso da 111 milioni con l’Amat, l’azienda di trasporto pubblico. Grazie a questo accordo il Comune rinuncerà alla riscossione della Tosap, la Tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche che Palazzo delle Aquile pretendeva in cambio della gestione delle strisce blu a pagamento. In compenso la partecipata dovrà versare tutti gli arretrati della Tari.
Si conclude così una battaglia legale pluridecennale combattuta a colpi di carte bollate a ogni livello, e tuttora pendente sia in Corte Tributaria che dinanzi alla Cassazione. Nel 2020 l’Amat ha perfino presentato un atto di diffida e messa in mora che ha rischiato di mandare gambe all’aria i conti di Palazzo delle Aquile. Tra i nodi del contendere c’erano anche i costi di gestione del tram, mai inseriti nel contratto di servizio.
Come si legge nella delibera, l’accordo prevede che: “La partecipata Amat si obbliga al ritiro dell’intero atto stragiudiziario di diffida e messa in mora dell’Ente Comune, notificato in data 3 marzo 2020. Amat, in particolare, con il superiore ritiro revoca tutte le richieste […] e dichiara di non avere nulla altro a pretendere da parte del socio Comune di Palermo; il Comune e Amat si danno reciprocamente atto che, a seguito dell’approvazione dell’accordo conciliativo, nulla è dato più a pretendere né a titolo di capitale, né di interessi e sanzioni di imposta Tosap, fermo restando la debenza tributaria a titolo di Tarsu/Tares/Tari/Ici, […] in merito alle quali l’Amat entro dieci giorni dalla sottoscrizione dell’accordo si impegnerà a richiedere la definizione agevolata o la rottamazione quater; l’Area Pianificazione Urbanistica del Comune si impegna a redigere entro il 31 marzo 2024 un nuovo Contratto di Servizio, che dovrà […] assicurare, nel rispetto dei principi di efficienza ed efficacia, l’erogazione dei servizi garantendo l’equilibrio della gestione e la continuità aziendale, e ove occorrendo rimodulando il piano di risanamento”.
Lo schema del nuovo contratto di servizio, da sottoporre al Consiglio comunale, dovrà essere pronto entro la fine dell’anno. Dal canto suo, l’Amministrazione si impegna a “mettere in atto strumenti per la verifica dell’efficacia delle misure adottate dalla società con il Piano di risanamento; prevedere nel suddetto piano di risanamento la dismissione dei cosiddetti servizi in perdita; redigere un adeguato nuovo piano industriale improntato ai più solidi criteri di efficienza e sostenibilità economica del servizio; definire un piano di pagamento dei crediti della società risultanti al 31 dicembre 2021 e già riconosciuti dovuti dagli uffici”. L’accordo darà ossigeno anche alle casse del Comune dato che tutti i residui attivi Tosap sono stati eliminati dal bilancio consentendo la riduzione del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità: “In sede di riaccertamento dei residui al 31 dicembre 2022 l’Area dei Tributi ha provveduto a stralciare dal conto del bilancio residui attivi per un importo complessivo pari ad € -133.912.552,00, che ricomprendono interamente quelli intestati ad Amat”.
“Il contenzioso di oltre 100 milioni di euro – ha affermato il sindaco Roberto Lagalla – rischiava, da un lato, di minare il piano di riequilibrio e dall’altro di portare al fallimento la società di trasporto pubblico. L’accordo conciliativo mette la parola fine a una vicenda che si trascinava da anni. Adesso aspettiamo il piano industriale per realizzare gli obiettivi strategici dell’amministrazione, coerenti con il percorso di assunzioni in azienda, già avviato nei mesi scorsi. Siamo fiduciosi che da questa operazione, per la quale ringrazio il lavoro del vicesindaco Carolina Varchi, dell’assessore alla Mobilità Maurizio Carta, nonché i dirigenti comunali interessati e l’esperto giuridico Lucio Geraci, possa partire una nuova fase per il rilancio dell’Amat”.
Varchi ha sottolineato che “l’Area del settore Tributi ha provveduto a stralciare dal conto del bilancio i residui attivi che riguardano Amat e la chiusura del contenzioso tributario mette il Comune fuori dai rischi derivanti dalla diffida della stessa partecipata nei confronti del socio unico. Al tempo stesso, l’Amat si è impegnata a pagare tutte le annualità di Tari non ancora erogate. L’atto deliberato in Giunta scongiura il pericolo di crediti anche solo potenziali e latenti in grado di mettere a rischio il piano di riequilibrio. Infine, l’accordo con Amat segna un ulteriore passaggio nella riorganizzazione del controllo analogo delle partecipate che questa amministrazione ha fortemente voluto”.
Per la redazione del nuovo piano industriale l’assessore Carta ha aperto “all’individuazione di partner privati ove necessari”, senza tralasciare “la stesura in tempi rapidi di un nuovo contratto di servizio che elimini le perdite strutturali prodotte negli anni precedenti”.
Soddisfazione per l’accordo anche da parte dell’opposizione, con alcuni distinguo. Il M5s, per esempio, dubita che possa essere rispettata la scadenza del contratto di servizio entro il 31 dicembre: “Finalmente – ha detto la consigliera pentastellata Concetta Amella – viene posta fine a un’annosa vicenda in cui il Comune, senza titolo, ha tentato di depauperare il capitale sociale di Amat, come se si trattasse non di una partecipata, bensì di una Spa che sottrae aree alla pubblica fruizione. Adesso occorre porre attenzione alle modalità e conseguenze della dismissione dei servizi in perdita e del personale finora coinvolto. Fermi restando i dubbi sulla tempistica della redazione del nuovo contratto di servizio di Amat, che va condiviso con il Comune entro il 31 dicembre di quest’anno. Un’attesa, questa, che riguarda anche lo schema di contratto di servizio della Amg”.