Palermo

Palermo, Parco a mare dello Sperone: progetto approvato

PALERMO – Semaforo verde da parte del Consiglio comunale al Parco a mare nel quartiere Sperone. Un progetto dal costo di quasi 18 milioni e mezzo di euro, che sarà finanziato con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Quello del Parco a mare allo Sperone è il primo di quattro progetti che Sala delle Lapidi ha deciso di approvare. Si attende adesso l’ok per la riqualificazione ecocompatibile del lungomare della Bandita, del porto della Bandita e delle aree portuali e per il contratto di fiume e di costa Oreto.

Progetto di rigenerazione della Costa Sud

“Con l’approvazione del progetto – ha dichiarato il sindaco Roberto Lagalla – l’Amministrazione consegue un importante risultato nell’ambito dell’ambizioso progetto di rigenerazione della Costa Sud. Questo è solo uno dei piani per far rinascere quest’area, deturpata dall’oltraggio del sacco di Palermo perché è qui che veniva depositato il materiale di risulta”.

Il primo cittadino ha poi voluto ringraziare l’Aula per “l’apporto e l’approvazione, gli uffici e la cabina di regia che ho voluto sui fondi extra-comunali che stanno permettendo di correre su progetti strategici e di non perdere risorse fondamentali per la città, l’assessore alle Politiche ambientali Andrea Mineo e l’assessore alla Rigenerazione urbana Maurizio Carta, che stanno seguendo da vicino i progetti, il commissario Zes Carlo Amenta e i suoi uffici che stanno dando un prezioso e tangibile contributo per raggiungere l’obiettivo”.

L’assessore Mineo: “Il più importante e strategico dei quattro progetti della Costa Sud”

Soddisfazione è stata espressa anche da parte dell’assessore Mineo: “Dopo un faticoso anno di lavoro, abbiamo portato in Aula il più importante e strategico dei quattro progetti della Costa Sud. Un risultato non affatto scontato che l’Amministrazione riesce a raggiungere grazie anche all’instancabile lavoro degli uffici e all’apporto della struttura commissariale delle Zes guidata dal professore Carlo Amenta”.

“Con questi interventi – ha aggiunto – cambieremo il volto di circa un chilometro e mezzo di costa e di via Messina Marine, offrendo una serie di servizi e di sviluppo non solo al quartiere, ma a tutta la città. Confidiamo nella sensibilità del Consiglio comunale per compiere anche gli altri passaggi che arriveranno, ovvero il consolidamento dell’approdo della Bandita, lungomare della Bandita e la riqualificazione ecosostenibile della foce dell’Oreto”.

“Giornata storica” per Pasquale Terrani

Di “una giornata storica” per la città ha parlato il consigliere comunale di Forza Italia Pasquale Terrani, il quale ha aggiunto che “dopo quasi mezzo secolo dalla devastazione e deturpazione dell’area della cosiddetta Costa Sud di Palermo e dopo tanti anni di impegno da parte mia con oltre dieci convegni dedicati al tema, si torna a parlare di riqualificazione e bonifica di una fascia costiera dove un tempo i palermitani trascorrevano l’estate”.

Dario Chinnini, capogruppo di Lavoriamo per Palermo, ha parlato di “un passo decisivo per la riqualificazione della Costa Sud di Palermo che cambierà volto. Aree verdi, parcheggi, campi sportivi, piste ciclabili e percorsi pedonali rilanceranno una porzione della città che in passato è stata deturpata e che potremo finalmente restituire ai palermitani. Un risultato straordinario raggiunto grazie al lavoro dell’amministrazione comunale, degli uffici e del Consiglio comunale, in cui maggioranza e opposizione hanno saputo lavorare insieme per il bene dei palermitani”.

I consiglieri dei gruppi di opposizione Progetto Palermo, Pd, M5S, Oso e del Gruppo Misto hanno invece voluto sottolineare il “lavoro scrupoloso di correzione e integrazione del progetto fatto dall’opposizione che è riuscita a farsi ascoltare da maggioranza e amministrazione comunale. Purtroppo, però, non siamo stati messi nelle condizioni di esprimere un parere positivo perché il progetto presentato al Consiglio ha molti limiti e non interviene né sulla riqualificazione ambientale né sulla balneabilità e sui servizi per garantirne la fruizione”.

“Temiamo – hanno concluso dalla minoranza – che tali limiti possano compromettere sia la qualità del risultato finale, sia la capacità di non perdere il finanziamento in questione. Infatti, se non si raggiungerà l’ogv, cioè il collaudo dell’opera, entro giugno 2026, il finanziamento Pnrr sarà perso, con il rischio di pregiudicare il piano di riequilibrio del Comune di Palermo”.