PALERMO – Non abbassare la guardia, per evitare che la situazione possa degenerare e costringere i cittadini a nuovi, difficili, sacrifici. L’allarme Coronavirus nel palermitano non accenna a diminuire e interessa sia il capoluogo che i comuni della provincia.
A Palermo i primi campanelli d’allarme si sono registrati all’interno delle società controllate dal Comune. In particolare la Rap, a causa della positività di alcuni dipendenti e del fermo obbligato di altri, è stata costretta a rallentare la propria attività con conseguenti disagi per la popolazione e il rischio di una nuova emergenza rifiuti.
Più di recente, a farne le spese è stato anche lo Sportello unico per le attività produttive, dove a seguito del contatto di un dipendente con un soggetto positivo al Covid-19, in attesa di ulteriori accertamenti e in via precauzionale, gli uffici sono stati chiusi ed è stato disposto lo smart working per tutto il personale. Una volta effettuata la sanificazione completa dei locali, gli uffici saranno riaperti, ma ciò non avverrà prima di lunedì.
Ulteriori casi sono stati poi registrati in alcuni asili nido della città. Tra gli ultimi in ordine di tempo ci sono Il Faro di via Filippo Parlatore e il Peter Pan di via Barisano da Trani. Nel primo caso, il genitore di un bambino ha informato il servizio educativo di essere risultato positivo al tampone facendo scattare il protocollo di intervento con tutti gli altri genitori invitati ad andare a prendere i figli. Nel secondo caso, sempre un genitore ha informato la direzione che per tutta la famiglia era stata disposta la quarantena dopo essere stato a contatto con una persona risultata positiva. Per entrambe le strutture è stata richiesta la sanificazione straordinaria.
A partire da lunedì 28 settembre, invece, torneranno regolarmente operativi dopo la sanificazione straordinaria gli asili nido Melograno e Filastrocca insieme alla sezione di scuola dell’infanzia Rosolino Pilo.
Intanto, sulla questione Covid, ha detto la sua anche il sindaco Leoluca Orlando, che ha sottolineato la necessità di mettere in atto protocolli unici al fine di non vanificare gli sforzi fatti finora per il contenimento della pandemia. “Non solo per spirito di collaborazione istituzionale – ha detto – ma soprattutto perché le scelte siano scientificamente fondate ed efficaci per tutelare la salute degli studenti, di chi vive e lavora nelle scuole, delle nostre comunità. I sindaci, che pure sono le massime autorità sanitarie nelle rispettive città, non possono e certamente non vogliono improvvisarsi epidemiologi così come non vogliono e non possono improvvisarsi epidemiologi i dirigenti scolastici. Né chiusure né aperture possono essere forzate o sottomesse a logiche diverse”.
“Per questo – ha sottolineato Orlando, che è anche presidente di Anci Sicilia – chiediamo dei protocolli precisi e scientificamente validi cui tutti devono attenersi, confidando nella efficacia e tempestività di intervento delle strutture messe in campo dalle Asp”.
In provincia, invece, l’ombra dell’incubo Coronavirus è tornata ad allungarsi sulla comunità di Villafrati, zona rossa nei mesi clou dell’emergenza. Ma il sindaco Franco Angnello ha invitato tutti i cittadini a non farsi prendere dal panico. “Sono stati effettuati circa cinquanta tamponi – ha detto – e si continuerà fino al completamento delle persone che sono state individuate come potenziali contatti dei positivi. Solamente l’esito dei tamponi ci permetterà di tracciare il reale quadro della situazione”.
“Allo stato attuale – ha concluso – ritengo che non vi siano ragionevoli motivi per essere allarmati o per vivere situazioni di panico e di paura”.