Cronaca

Palermo, scontro Comune – Asi, impunita una discarica lunga 1 km

Che Palermo non sia esattamente una città libera dai rifiuti, è purtroppo cosa nota. In alcune parti del capoluogo siciliano, però, per un motivo o per un altro, la situazione raggiunge un livello che non si fatica certo a definire imbarazzante.

Video di Piero Longo

In periferia, soprattutto, in alcuni punti si rimane letteralmente senza fiato. Non solo per la puzza, ma per uno spettacolo che si fatica sul serio a comprendere.

Due di queste strade, via Ducrot e via Mattei, tra Brancaccio e lo Sperone, sono “attenzionate” da anni: lì sorge una delle più antiche ed incredibili discariche abusive della città, che letteralmente costeggia, per un chilometro e forse più, le due strade.

C’è veramente di tutto: sfabbricidi, carcasse di frigoriferi cannibalizzati. E ancora pallet con rifiuti industriali all’interno, pneumatici, carcasse di veicoli

Una situazione intollerabile non solo dal punto di vista igienico-sanitario, ma anche di controllo del territorio. E che rischia di sfociare in un’emergenza sanitaria.

Uno scempio denunciato da tempo immemore dai residenti (particolare non marginale: a pochi metri ci sono dei supermercati) che nasce anche da un “equivoco”. Un equivoco che, spesso, trasforma l’illegale in un “quasi legale”, una sottile linea dove succede di tutto.

Quella zona, infatti, era la vecchia area industriale di Brancaccio, e quelle strade, di fatto, fino a qualche tempo fa, non erano di competenza del Comune.

IL BALLETTO DELLE COMPETENZE

E ancora non lo sono. Non a tutti gli effetti. C’è infatti una procedura ancora aperta e ferma, nonostante una sentenza del Tar datata febbraio 2020, dove il tribunale amministrativo aveva respinto il ricorso fatto da palazzo delle Aquile, che di fatto si era opposto alla riconsegna di tutte le infrastrutture decisa dal liquidatore dell’Ex Asi.

Era stato infatti respinto anche in appello il ricorso del Comune di Palermo nei confronti dell’Irsap, Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, al Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione siciliana, in cui si chiedeva la sospensione del trasferimento delle strade ricadenti nella zona industriale di Brancaccio che erano in carico all’ex consorzio Asi Palermo.

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa, riunito in camera di consiglio e presieduto dal presidente Claudio Contessa, ha respinto l’appello con ordinanza in data 7 maggio 2020 dopo la pronuncia in primo grado del Tar di Palermo dello scorso 13 febbraio 2020.

Il Commissario liquidatore per l’area Occidentale, avvocato Giovanni Galoppi, lo scorso dicembre aveva proceduto alla consegna forzosa delle strade da cui è scaturito poi il ricorso in primo grado del Comune di Palermo al Tar che rifiutava la consegna date le condizioni di degrado di alcune strade.

Secondo la sentenza del Tar “La legge prevede che le strade siano consegnate ai Comuni, nel cui territorio ricadono, indipendentemente dal gradimento degli enti riceventi”. Il Comune di Palermo ha di seguito fatto ricorso al Consiglio di Giustizia Amministrativa che a sua volta è stato respinto.

L’ex Asi, dunque, dal canto loro, confermano che le strade dell’area industriale di Brancaccio sono passate per legge alla gestione del comune di Palermo, e dunque, attualmente, è loro competenza sia controllare che togliere i rifiuti dalla zona.

Il trasferimento di strade e pertinenze (segnaletica orizzontale e verticale, arredi e illuminazione stradale) è disposto dall’articolo 10 della Legge Regionale n.10 del 10 luglio 2018 (emendamento collegato alla Finanziaria regionale 2018 presentato dall’Assessore regionale per le Attività produttive, Mimmo Turano), che di fatto modifica l’articolo 19 della Legge regionale 12 gennaio 2012, n. 8, in base al quale i Commissari Liquidatori hanno l’obbligo di “trasferire ai Comuni competenti per territorio le strade ad uso pubblico e le relative pertinenze”

L’INTERVENTO DELLA RAP

E infatti qualche settimana fa c’è stato un sopralluogo della Rap, l’azienda comunale che si occupa dei rifiuti a Palermo, con il presidente Norata in prima linea.

Con una situazione che è sotto gli occhi di tutti, si è messo in moto un meccanismo che, però, anche questa volta appare quantomeno farraginoso. E paradossale.

Infatti per togliere questo tipo di rifiuti, che sono speciali e anche industriali (e dunque anche pericolosi), ci vuole un intervento particolare, condizionato, che deve essere autorizzato… dal Comune. L’amministrazione, in risposta, ha già detto che sì, ma dopo che la “situazione verrà valutata a monte”. Altra burocrazia, dunque.I

E’ stata comunque presentata una denuncia per abbandono di rifiuti, ovviamente contro ignoti, e la polizia municipale ha attivato un servizio di controlli. Fatto sta che nei mesi scorsi, nella zona, non ci sono state multe.

Il gruppo consiliare del Comune di Palermo Avanti Insieme ha chiesto la convocazione di un tavolo urgente con il sindaco, il vicesindaco, l’assessore Marino, il dirigente del settore Ambiente, il Presidente Rap, il Comandante della Polizia Municipale e la dirigente delle Risorse Immobiliari “per trovare soluzioni immediate a una situazione che rischia di far precipitare la zona industriale in emergenza sanitaria”.

I RIFIUTI “FUORI PORTA”

Dall’altra parte parte della città, di fronte il pronto soccorso dell’ospedale Cervello, c’è un’altra discarica abusiva, anche questa conosciuta e “attenzionata” dalla Rap e dalla polizia municipale, che si va ingrandendo sempre di più.

Il motivo? Arrivano più rifiuti di quanto se ne raccolgano. Non si tratta di residenti “sporcaccioni” ma, spiega la Rap, di rifiuti “fuori porta”.

Ovvero gente che arriva a Palermo dai paesi e dalle zone limitrofe per “scaricare” l’immondizia in quella discarica.

L’azienda ha già previsto degli interventi mirati e quotidiani, ma tenere il passo degli “sporcaccioni” non è semplice.

I NUMERI DELLE DISCARICHE ABUSIVE

E d’altra parte i dati sono impietosi. Lo scorso anno il Comune ha ideato una task force per individuare le discariche abusive in città: ne sono state trovate 160. Un numero incredibile.

E lo stesso sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, a fine dicembre non ha esitato a definire “sconcertanti” i risultati dei primi due mesi di controlli con le telecamere della Rap e della Polizia Municipale, sull’abbandono dei rifiuti in modo irregolare. Ben 963 persone sono state multate e 15 denunciate.

“In 10 minuti si forma una discarica per colpa di un solo incivile che scarica un intero camion di materiale. E non succede una volta sola, e non succede in un posto solo, succede ovunque e contemporaneamente”, ha detto uno sconsolato Orlando.