PALERMO – Neppure il parere dell’Avvocatura comunale sblocca il Piano triennale delle Opere pubbliche 2020/2022. Durante l’ultima seduta in Consiglio l’avvocato capo Giuseppe Natale ha espresso parere favorevole alla ripresentazione e approvazione di un Piano triennale bocciato in precedenza, e per di più con un elenco annuale (il 2020) “scaduto”, altrimenti non si potrà procedere con il programma successivo 2021/2023.
Per una parte dell’opposizione, però, non basta: serve un parere scritto con i riferimenti normativi e giuridici. “Il Piano triennale – ha detto l’avvocato capo – è molto importante perché vincola l’Amministrazione attiva non consentendole di operare e probabilmente determina la possibilità di perdere dei finanziamenti. La norma prevede che ogni anno il Consiglio comunale approvi il Piano triennale delle opere pubbliche. La mancata approvazione del Piano determina un blocco effettivo per l’Amministrazione, sebbene la norma non preveda una sanzione né dal punto di vista penale, né civile né amministrativo: è prescritto solo un obbligo giuridico, che non è sanzionato. Il Piano triennale successivo è un aggiornamento del precedente, che, se non viene approvato, ne compromette la funzionalità. Io ritengo che debba essere approvato”.
Il parere favorevole dell’Avvocatura si aggiunge a quello del segretario e direttore generale Antonio Le Donne, che in Aula ha fatto leva su un decreto del 2018 del ministero delle Infrastrutture che stabilisce come “il programma è redatto ogni anno, scorrendo l’annualità pregressa e aggiornando i programmi precedentemente approvati”.
Anche una parte dell’opposizione apre alla votazione del provvedimento pur di uscire dall’impasse: “Da oltre un mese – ha detto il capogruppo del M5s Viviana Lo Monaco – il Consiglio comunale è in stallo, tra pregiudiziali, richieste di convocazioni e pareri, per la vicenda della legittimità di un atto bocciato in precedenza e riproposto all’Aula. A beneficio di tutti quei colleghi che da settimane appaiono avvitati su se stessi su questioni di principio, ho posto all’Avvocatura comunale un quesito semplice e diretto: può la Giunta approvare il Programma triennale 2021/2023 senza una previa approvazione da parte del Consiglio comunale del programma 2020/2022 delle opere pubbliche? A me la risposta appare scontata, anche perché i tecnici e il segretario e direttore generale in Aula si sono assunti da tempo la responsabilità di affermare che esisterebbe un obbligo di legge, seppure privo di esplicite sanzioni, che imporrebbe una sequenzialità annuale. L’ulteriore domanda che ho tralasciato di fare sarebbe stata: a chi giova? A chi dei colleghi consiglieri giova continuare a inchiodare le sedute su pre-giudizi, su argomentazioni capziose, su richieste di comparazioni ed excursus giurisprudenziali come se ci trovassimo in un’aula di tribunale?”.
“Queste sedute – ha aggiunto – sono viziate all’origine da una mancata volontà di ricevere risposte, semmai pare che qualcuno sia alla spasmodica ricerca della risposta che vorrebbe sentire e che sinora nessun dirigente, né il ragioniere generale, né il segretario e direttore generale, né tantomeno l’Avvocatura ritiene di dover esprimere in quei termini. Ma questo non scoraggia gli accusatori, come a voler dire: se la risposta non mi piace, proverò a formulare un’altra domanda dai medesimi contenuti ad altri soggetti, sperando di essere più fortunato”.
“A noi – ha concluso la pentastellata – la scelta di continuare a far sprecare soldi pubblici ai cittadini palermitani per sedute di Consiglio inutili e inconsistenti, oppure assumerci la responsabilità di un voto, favorevole o contrario, su un atto che è arrivato tardi ma di cui noi, colpevolmente, continuiamo a rimandare la votazione”.
Ma una buona fetta dell’opposizione non ci sta e ha chiesto all’Avvocatura un parere scritto “con i riferimenti normativi – ha detto Ugo Forello del gruppo Oso – e la giurisprudenza sul caso. Il punto non è l’approvazione del Piano triennale ma cosa prevede la normativa. Chiediamo maggiore precisione in riferimento alle leggi nazionali e regionali rispetto ad una valutazione soggettiva, oppure che ci venga spiegato perché una data norma debba essere interpretata in un certo modo. Altrimenti come mai la Regione non ha ancora nominato un commissario ad acta, come è previsto per tutti gli atti essenziali? Quale norma impedisce alla Giunta di approvare e presentare in Aula il Piano triennale 2021/23 e il relativo elenco annuale, dato che il Piano 2020/22 ci è stato presentato in ritardo nel 2021?”.
Il parere scritto dell’Avvocatura dovrebbe essere presentato a Sala delle Lapidi già oggi.