PALERMO – Ancora una volta è la mancanza del numero legale a far saltare la discussione sul Piano triennale delle opere pubbliche 2020/2022 in Consiglio comunale. Ma la novità stavolta è che appare evidente la spaccatura tra i due presumibili schieramenti politici delle prossime elezioni comunali: da una parte la coalizione di centrodestra (volendo includere anche Sicilia Futura-Italia Viva, che ha chiuso da poco un accordo con Forza Italia per le amministrative del capoluogo e le Regionali siciliane), oltre ai gruppi Oso e +Europa, assai scettici sulla riproposizione di un atto già bocciato dall’Aula; dall’altra la futuribile coalizione di centrosinistra con il Movimento 5 stelle che, dopo l’ennesima seduta a vuoto sull’argomento, ha deciso di diramare un comunicato insieme a Pd, Sinistra Comune e gli orlandiani di Avanti Insieme.
L’opposizione, da tempo maggioranza di fatto, insiste per avere un parere scritto dell’Avvocatura comunale e degli alti burocrati di Palazzo delle Aquile che specifichi le norme e le relative sanzioni che obbligherebbero un Consiglio comunale ad approvare un Piano triennale ogni anno. Norme che la stessa Avvocatura e il segretario generale hanno citato in Aula ma che l’opposizione vorrebbe messe nero su bianco in maniera dettagliata.
I partiti che sostengono ancora il sindaco Leoluca Orlando vorrebbero invece chiudere, al pari dei 5 stelle, una partita che si trascina da mesi e che, a loro dire, metterebbe a rischio i fondi pubblici previsti dal Piano. E così per questa volta i Pentastellati hanno fatto squadra in una nota congiunta con l’attuale centrosinistra palermitano, con tanto di foto di gruppo a corredo: un antipasto di quella che potrebbe essere la coalizione del 2022.
Più passa il tempo, però, più sembra difficile che gli orlandiani possano portare a casa il risultato in quella che sembra ormai diventata una prova di forza, soprattutto considerando che si avvicina inesorabile la scadenza del piano di riequilibrio e che entro la fine dell’anno andrebbe approvato anche il Piano triennale 2021/2023. “Ancora una volta – hanno detto gli esponenti di Pd, M5s, Sc e Avanti Insieme – la maggioranza dei componenti del Consiglio comunale ha trovato l’ennesimo espediente per non affrontare il Piano triennale delle opere pubbliche disertando l’Aula. Il Piano è un atto necessario a sbloccare opere importanti per la nostra città e per non perdere finanziamenti per infrastrutture fondamentali come l’illuminazione pubblica, la manutenzione di edifici scolastici e il tram. Questo boicottaggio lo sta già pagando la città, e nessun’altra considerazione politica può nascondere l’evidenza che la maggioranza dei componenti dell’attuale Consiglio trova accordi solo sul ‘non fare’ e sul posticipare le vicende più delicate e urgenti”.
“È evidente – hanno aggiunto – che approvare il Piano con ulteriore ritardo pregiudicherebbe la possibilità di effettuare le gare e gli atti conseguenti e, quindi, renderebbe inefficace l’approvazione del piano stesso determinando la perdita di milioni di euro già stanziati per la nostra città. Per questo chiederemo alla conferenza dei capigruppo di impegnarsi a votare l’atto entro e non oltre il termine della prossima settimana (questa, nda). Chi ha deciso di bocciare il Piano triennale e oggi non consente di tornare a discuterlo dovrà assumersi le proprie responsabilità di fronte al Consiglio comunale ma, soprattutto, di fronte alla città”.
Sempre più preoccupati i sindacati. “Mentre c’è una città in estrema difficoltà – hanno attaccato il segretario generale Cisl Palermo-Trapani Leonardo La Piana e il segretario generale Filca Cisl Palermo-Trapani Francesco Danese – per via della mancanza di infrastrutture cruciali, per via dei tanti, troppi giovani e non solo in cerca di lavoro, al Consiglio comunale di Palermo per l’ennesima volta si rinvia, per il mancato raggiungimento del numero legale, l’attesa approvazione del Piano triennale opere pubbliche. Troviamo sia un atteggiamento irresponsabile e poco rispettoso verso i cittadini. Così si bloccano opere strategiche per il rilancio della città. Ci chiediamo come sia possibile non giungere all’approvazione di un testo che è centrale per il futuro di Palermo, facendo peraltro correre il rischio di perdere anche finanziamenti”.
“Alla politica tutta – hanno concluso La Piana e Danese – chiediamo responsabilità. Si lascino a casa le beghe, Consiglio comunale e Giunta dialoghino e si proceda, nel più breve tempo possibile, con una seduta che porti al ‘sì’ al Piano triennale, perché questo prezzo così caro lo stanno finora pagando solo cittadini e lavoratori”.