PALERMO – “È più che mai opportuno chiedere alla forze politiche in carica e ai candidati alla Presidenza della Regione di rivolgere la necessaria attenzione al ruolo dei Policlinici universitari, che, essendo presidi ospedalieri con la particolare vocazione alla formazione dei medici, degli specializzandi e degli operatori delle professioni sanitarie, costituiscono una realtà molto peculiare nel sistema della sanità pubblica”. Con queste parole, il rettore dell’Università degli studi di Palermo, Massimo Midiri, ha dato il via alla conferenza stampa di denuncia sulle precarie condizioni del Policlinico Paolo Giaccone di Palermo e su quella delle altre strutture siciliane.
Nel corso dell’incontro tenutosi a Palazzo Steri Midiri non ha usato giri di parole per testimoniare una situazione ritenuta insostenibile. Il Policlinico di Palermo, secondo il rettore, è ormai ridotto a riserva di posti per i pazienti Covid a detrimento della didattica e della preparazione dei medici e dei sanitari. Nonostante l’abnegazione dell’attuale commissario straordinario Alessandro Caltagirone, il cui impegno non è stato messo in discussione, il Policlinico non ha ancora i nuovi reparti previsti come il Pronto soccorso, in ristrutturazione da dieci anni. Per quest’ultimo i lavori sarebbero prossimi alla conclusione, ma la consegna degli stessi sarebbe dovuta avvenire già il 30 marzo 2022.
Nessuna novità anche in merito ai 300 milioni di euro stanziati dalla Regione siciliana – ai tempi dell’assessore Massimo Russo, con Raffaele Lombardo presidente – per la creazione di un nuovo Polo medico sia per il Policlinico sia per il vicino Arnas Civico. Mancano da mesi, inoltre, un direttore amministrativo e un Provveditore.
Infine, non essendoci nuovi padiglioni, è stato ritardato il Piano della programmazione triennale delle assunzioni, senza contare le gravi lacune nella preparazione degli specializzandi dovute alla già citata conversione totale, e non parziale, di molti reparti clinici in reparti Covid.
Su quest’ultimo punto è intervenuto anche il presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia, Marcello Ciaccio: “Il nostro – ha affermato – è l’unico ospedale di II livello, insieme all’Arnas civico, della provincia di Palermo. Perciò, reparti come la Cardiochirurgia non devono solo svolgere attività di assistenza ai pazienti, ma soprattutto attività di formazione e di ricerca. È mancata una continuità d’azione che il commissario Caltagirone non ha potuto dare, perché impegnato come direttore generale all’Asp di Caltanissetta, impedendogli di portare avanti la didattica che è fondamentale per noi. È mancata un’adeguata programmazione di sviluppo tecnologico, in scuole di specializzazione dove formiamo tecnici, sanitari e medici al massimo livello. Rischiamo di non essere competitivi con gli altri Atenei dal punto di vista dell’aggiornamento tecnologico. Questo ci dispiacerebbe, perché dal punto di vista della formazione e della ricerca non siamo secondi a nessuno”.
Il rettore ha quindi lanciato un appello: “Alla prossima Presidenza della Regione chiedo di dare seguito con rapidità alle azioni necessarie alla realizzazione di un nuovo Policlinico universitario. Sono già disponibili le risorse finanziarie e l’Università di Palermo è pronta a dare il proprio contributo di esperienza e competenza, avendo anche individuato, all’interno della cittadella universitaria, il sito che appare maggiormente idoneo alla realizzazione dell’intervento. L’attuale struttura del Policlinico, invece, diventerà un campus universitario per i familiari dei pazienti e gli studenti universitari con biblioteche e servizi tuttora assenti o carenti”.
Infine, il Midiri ha concluso affermando che la pazienza si è esaurita e avvisando che, se i ripetuti appelli non saranno accolti dal prossimo Governo regionale, l’Università inaugurerà delle idonee proteste.