Palermo

Palermo, priorità far quadrare i conti e rilanciare così il Comune

PALERMO – “L’Amministrazione comunale limiti i pagamenti alle spese indispensabili”. La richiesta, neanche troppo velata, è arrivata direttamente dai Revisori dei conti che, in una nota indirizzata al sindaco Roberto Lagalla, all’assessore al Bilancio Carolina Varchi, al Consiglio comunale, alla Segreteria generale e alla Ragioneria, hanno lanciato ancora una volta l’allarme sui conti di Palazzo delle Aquile.

I toni sono eloquenti: “Desta non poca preoccupazione nello scrivente Collegio – si legge – il quotidiano e massivo ricorso alla anticipazione di Tesoreria, ciò anche nella considerazione che, in assenza degli ordinari documenti contabili approvati (il Bilancio di previsione e il Consuntivo 2021 e il Bilancio di previsione 2022, nda), non vengono erogate le contribuzioni ordinarie all’Ente da fondi statali”.

“Ciò anche – prosegue la nota dei Revisori – alla luce della Delibera del Consiglio comunale n. 6 del 2022 avente a oggetto l’approvazione del Piano di riequilibrio dell’Ente, che verrà rielaborato nei tempi concessi dal Governo”.

Il riferimento è al Decreto Aiuti bis, approvato dal Senato ma non ancora dalla Camera, che contiene un triplo “regalo” per Palermo: niente aumento dell’Irpef nel 2022, decadenza dell’obbligo di approvare il Bilancio di previsione 2021 passando direttamente al Consuntivo 2021 e proroga dal 28 febbraio al 31 marzo 2023 del termine ultimo per la modifica del Piano di riequilibrio.

Malgrado il sostegno dello Stato, però, la situazione dei conti del Comune resta preoccupante. Sconsolata la conclusione del Collegio: “Si ritiene pertanto che, allo stato, il flusso dei pagamenti vada razionalizzato e limitato temporaneamente solo alle spese cosiddette indispensabili”.

Mariangela Di Gangi e Ugo Forello, componenti della Commissione Bilancio, parlano di “ennesimo campanello d’allarme sulla situazione finanziaria e della cassa del Comune”. Per i due la lettera dei revisori “sottolinea ancora una volta qual è la priorità fra le priorità per l’Amministrazione: predisporre i Bilanci di Previsione 2021-2023 (in realtà, come si diceva, se il Dl Aiuti Bis venisse confermato alla Camera, l’obbligo dovrebbe decadere, nda) e 2022-2024. Sappiamo tutti che questa Amministrazione ha ereditato una situazione grave, ma non vorremmo che questa attenuante, da un lato, e la speranza di una futura sintonia politica col governo nazionale, dall’altro, facessero calare l’attenzione e l’impegno per l’obiettivo prioritario: evitare altri costi sociali ed economici per la nostra comunità ed evitare il blocco della spesa che rappresenta comunque uno dei motori economici per tanti settori vitali di questa città”.

“Oltre 46 milioni di esposizione bancaria – hanno concluso Di Gangi e Forello – sono un macigno pesante, pesantissimo sull’agibilità dei conti, a cui l’Amministrazione deve rispondere chiarendo quali passi vuole intraprendere in tempi brevissimi per avviare l’uscita dall’emergenza. Siamo certi che il Consiglio comunale sia pronto a fare la propria parte, ma attendiamo che la Giunta faccia la sua”.

A chiarire la posizione dell’Amministrazione ci ha pensato il vice sindaco e assessore al Bilancio Carolina Varchi, la quale ha sottolineato come l’Esecutivo abbia “pieno governo del processo di formazione dei bilanci che la precedente maggioranza ha omesso di predisporre. In breve tempo, grazie alle interlocuzioni istituzionali mantenute, saremo in condizione di approvare il Rendiconto e il Bilancio triennale di previsione, con ciò rimettendo in carreggiata il Comune di Palermo, uscendo dalla gestione provvisoria che abbiamo ereditato”.

In merito alla nota del Collegio dei Revisori e alla mancata erogazione dei fondi statali imputabile all’assenza del Bilancio di previsione 2021/2023 e di quello 2022/2024, nonché del rendiconto di gestione 2021, l’assessore ha ricordato che “l’Amministrazione comunale, all’atto del suo recente insediamento, ha dovuto obtorto collo prendere atto del ritardo accumulato nell’approvazione dei citati documenti di previsione e rendiconto, e rispetto ad essi ha già invitato il Consiglio comunale a sottoporre all’ordine del giorno la delibera relativa al Bilancio consolidato 2020. Con riferimento al Bilancio di previsione 2021, invece, è noto che il Parlamento si accinge a convertire il Decreto Aiuti bis, nell’ambito del quale, proprio su proposta dell’Amministrazione attiva di Palermo, sono stati inseriti appositi emendamenti che consentiranno la celere approvazione del Rendiconto di gestione 2021 (senza dovere approvare il relativo Bilancio di previsione), nonché la predisposizione del Bilancio preventivo 2022/2024, giusta un’altra specifica norma che consentirà di destinare una parte del contributo giù riconosciuto al Comune ai sensi dell’art. 1, comma 565, della legge di bilancio statale del 2022 (Legge n.234/2021)”.

Per Varchi, “una volta pubblicata sulla Guri la legge di conversione del Decreto Aiuti bis, l’Amministrazione attiva sarà nelle condizioni di proporre la celere approvazione sia del Rendiconto di gestione 2021, sia il Bilancio preventivo 2022/2024”.

Il vice sindaco ha concluso sottolineando che “l’Ente, nelle more della rimodulazione del Piano di Riequilibrio, tornerà in bonis rispetto al sopra citato art. 161, comma 4, e potrà incassare i trasferimenti statali ad oggi non erogati, che ammontano a 58.960.233,71 euro a titolo di residuo anno 2021 e a 147.050.199,43 euro a titolo di competenze 2022″.

Infine, proprio in relazione “alle interlocuzioni istituzionali mantenute” cui ha fatto riferimento l’assessore Carolina Varchi, c’è da registrare l’incontro di ieri tra il sindaco Roberto Lagalla e il vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli. “Abbiamo definito insieme – ha affermato il primo cittadino – i passaggi per giungere entro il 31 marzo al Piano di riequilibrio, che sarà parte integrante del Patto con lo Stato. Per quanto riguarda le risorse da mettere a disposizione del Comune di Palermo, l’obiettivo sarà certamente quello di implementarle e maggiorarle in sede di Legge finanziaria, primo e più importante atto del nuovo Parlamento che si formerà dopo le elezioni”.