Palermo

Palermo, rifiuti e rilancio del commercio le priorità del M5s

PALERMO – Utilizzare circa dieci milioni delle risorse del ministero dell’Ambiente destinate alla città, per uscire dall’incubo dell’immondizia sparsa sul territorio urbano. Il suggerimento è del Movimento 5 stelle, che ha argomentato la propria posizione all’interno di una lettera – firmata dal parlamentare nazionale Adriano Varrica, dal deputato regionale Giampiero Trizzino e dal consigliere comunale Antonino Randazzo – indirizzata al sindaco Leoluca Orlando e all’assessore all’Ambiente, Sergio Marino.

“Abbiamo avanzato alcune proposte – ha spiegato il capogruppo a Palazzo delle Aquile, Antonino Randazzo – che si potrebbero concretizzare utilizzando circa dieci milioni di euro dei fondi del ministero dell’Ambiente. Tra queste, l’incremento della raccolta differenziata, la realizzazione di un numero adeguato di centri comunali di raccolta con priorità per nuove strutture nei quartieri periferici, l’estensione della raccolta ‘porta a porta’ nelle borgate marinare”.

Sul tema rifiuti ci sono anche le proposte dei capigruppo della Lega, Igor Gelarda, e di Sinistra Comune, Barbara Evola. Ma è stato il Movimento 5 stelle, negli ultimi giorni, a riportare l’attenzione sul tema. “Chiediamo a gran voce – ha aggiunto Randazzo – anche il nuovo Regolamento sui rifiuti. Abbiamo un documento del 1998 e il Testo unico ambientale è del 2006. Il nuovo Regolamento introduce sanzioni stringenti per chi non rispetta la raccolta differenziata, la gestione del compostaggio domestico e di comunità e, soprattutto, l’ispettore ambientale di supporto alla Polizia municipale per contrastare l’abbandono dei rifiuti”.

Accanto alla questione immondizia, il rilancio dell’economia e il decentramento amministrativo sono i temi prioritari per i pentastellati. Alcuni provvedimenti che potrebbero dare slancio alle attività economiche non fanno passi avanti in Consiglio, come la modifica all’articolo 5 del Piano urbanistico-commerciale, che consentirebbe di aprire attività sopra i 200 metri quadrati in centro città e, soprattutto, l’opportunità di rifare il look alla via Roma, un tempo centralissima zona di shopping e oggi una strada quasi deserta e a rischio degrado, con oltre un centinaio di saracinesche abbassate. In tal senso, c’è una delibera di Giunta del 2016 presentata nella precedente consiliatura dall’assessore Giovanna Marano e ancora attuale, ma è tutto fermo.

“La modifica all’articolo 5 del Piano urbanistico-commerciale – ha sottolineato Randazzo – con l’eliminazione del limite dei 200 metri consentirebbe di attrarre investimenti in via Roma. Questa è una richiesta che arriva dagli stessi imprenditori, da Confcommercio e Assoimpresa”.

Già molte città italiane hanno tolto questi vincoli mettendosi in linea con le norme nazionali ed europee. E dall’Amministrazione assicurano di essere già al lavoro in tal senso. “Su questo argomento – ha affermato l’assessore comunale alle Attività economiche, Leopoldo Piampiano – sono stato sollecitato fin dal mio insediamento, nel marzo dello scorso anno, da associazioni di categoria e comitati di cittadini. Non è necessaria una nuova delibera. Vista la delega che ricopro, tutti gli interventi che vanno incontro alle esigenze del tessuto economico e produttivo mi vedono favorevole, tenendo presente che bisogna pensare sempre agli equilibri economici del territorio e a fare in modo che le strutture non vadano a creare problemi ai mercati storici, che sono un patrimonio della città e vanno salvaguardati”.

Altro punto rimasto sepolto in Consiglio comunale è il regolamento per i nuovi Centri commerciali naturali, aggregazioni di imprenditori che hanno l’obiettivo di rivitalizzare spazi commerciali urbani che altrimenti finirebbero nel degrado per l’abbandono dei luoghi stessi. “Il Regolamento sui Centri commerciali naturali – ha affermato il consigliere pentastellato Randazzo – è sempre fermo in Aula. Per noi è uno strumento importante, così come il Regolamento sui beni comuni, che attraverso la collaborazione di cittadini, associazioni e Amministrazione, consentirebbe l’utilizzo di spazi ed edifici pubblici per iniziative volte al bene della collettività”.

“Tra le altre priorità – ha concluso il rappresentante del M5s – riteniamo importante il Regolamento sul decentramento, per poter consentire alle Circoscrizioni autonomia finanziaria e amministrativa, a beneficio dei servizi ai cittadini”.