Palermo

Palermo, trasporto pubblico, aspettando City compass

PALERMO – Tra le grandi metropoli, il capoluogo siciliano ha il peggior trasporto pubblico d’Italia per tempi di attesa alle fermate, distanza media percorsa e utilizzo dei mezzi di micromobilità come il bike sharing. Lo rivela il report 2019 di Moovit, l’app per la mobilità urbana con 685 milioni di utenti in tutto il mondo.

La ricerca è stata elaborata utilizzando i big data provenienti da centinaia di milioni di spostamenti di utenti dell’app Moovit in 99 aree metropolitane di 25 nazioni differenti. Sono stati presi in considerazione i pendolari di tutti gli operatori del trasporto pubblico nelle rispettive aree: autobus, tram, metropolitane, linee extraurbane e linee ferroviarie regionali. Tra le 99 aree analizzate nel mondo, nove sono in Italia. Si tratta delle principali aree metropolitane della Penisola: Roma e il Lazio, Napoli e la Campania, Milano e la Lombardia, Torino e Asti, Venezia, Firenze, Palermo e Trapani, Bologna e Genova e Savona.

Ebbene, Palermo e Trapani sono ultime per i tempi medi di attesa alla fermata del trasporto pubblico: 24 minuti, e soltanto il 5% dei viaggi ha un tempo di attesa inferiore ai cinque minuti. Seguono Napoli e Campania con 22 minuti e Roma e Lazio con 16 minuti. Eppure si tratta di una condizione fondamentale per convincere studenti e lavoratori a lasciare l’auto a casa per raggiungere il luogo di studio o di lavoro: secondo Moovit tra le ragioni che spingerebbero gli utenti a utilizzare di più il trasporto pubblico, quella che ha ottenuto la percentuale migliore (16%) è proprio la “Maggiore frequenza di passaggio dei mezzi alla fermata”. Seguono “Tempi di passaggio rispettati secondo gli orari comunicati” (13%), “Mezzi meno affollati” (11,5%), “Tariffe più convenienti” (9%), “Corsie preferenziali, quindi meno traffico nel tragitto” (8,5%).

Forse per questo ai palermitani e ai trapanesi non dispiace andare a piedi: le due città siciliane sono terze per distanza media percorsa a piedi durante un viaggio di andata con 811 metri (il 28% dei pendolari percorre oltre 1 km a piedi). Al primo posto Venezia con 917 metri, al secondo Napoli e Campania con 850 metri. Di conseguenza, la distanza media percorsa a bordo dei mezzi di trasporto pubblico in un viaggio di andata vede Palermo e Trapani ancora all’ultimo posto: 4 km, e soltanto il 2% dei pendolari percorre oltre 12 km. Più del doppio, 9 km, per Napoli e la Campania al primo posto. Venezia è seconda con 8,5 km.

Non va meglio sotto il profilo della micromobilità. Il 52% degli utenti del trasporto pubblico mondiale non ha mai utilizzato mezzi di micromobilità come il bike sharing, lo scooter sharing e i monopattini elettrici. Tra le grandi città italiane Palermo e Trapani sono ancora una volta il fanalino di coda col 92%. In Italia le due principali ragioni di mancato utilizzo dei mezzi di questo tipo sono le strade non sufficientemente sicure o in cattive condizioni e la carenza di piste ciclabili.

Per ridurre i tempi di attesa degli autobus e fornire ai passeggeri i dati in tempo reale sui ritardi e sugli eventuali cambiamenti di itinerario degli autobus, il Comune di Palermo sta lavorando da tempo a un progetto di telecontrollo dei mezzi pubblici grazie a una piattaforma digitale la cui realizzazione è stata affidata alla Sispi. Il progetto è finanziato con i fondi del Pon Metro. La piattaforma, denominata City compass, coniuga le tecnologie Ict/Its (Information and communications technology e Intelligent transport system) con la mobilità cittadina relativa al trasporto pubblico. Oltre a gestire il sistema di tracciamento in tempo reale dei bus operanti per il servizio di Tpl cittadino, si occuperà anche della gestione dei servizi di “infomobilità”, con le pensiline intelligenti alle fermate. City compass permetterà inoltre di storicizzare e analizzare i dati provenienti dai bus per monitorare costantemente il loro “stato di salute”.