Anche il capoluogo siciliano, insieme al suo territorio, ha risentito dell’emergenza sanitaria che ha influito nel settore turistico. Ne abbiamo parlato con Toti Piscopo, presidente della sezione “Turismo e Nautica” di Sicindustria Palermo.
Presidente, si aspetta o le risulta che già ci sia, quest’estate, una ripresa del turismo nel territorio palermitano dopo i mesi che hanno caratterizzato maggiormente l’emergenza sanitaria?
“Quando si riparte da zero, la ripresa è un fatto conseguenziale. Purtroppo, non è boom del turismo come si è spesso titolato, ma sicuramente c’è una buona ripresa che induce all’ottimismo. Il fenomeno non è uniforme e si sviluppa a macchia di leopardo, in quanto molte strutture ricettive del capoluogo non hanno ancora riaperto, particolarmente quelle alberghiere che ovviamente sono quelle che soffrono di più, rispetto alle più piccole strutture ricettive, alcune delle quali a gestione familiare.
Ovviamente vanno molto meglio le zone balneari, dove l’offerta mare è naturalmente attrattiva, quali Cefalù, Terrasini, Isola delle Femmine, Ustica e quella delle Isole in genere. Va pure bene l’offerta dei borghi, della montagna e dei piccoli centri, in cui la dimensione umana contribuisce ad alimentare senso di tranquillità e dove è più possibile trovare una ricettività personalizzata quale per esempio quella delle ville, dei casali, dei bagli e degli agriturismi. Insomma, in atto diventa prevalente il turismo degli individuali rispetto a tutta la tipologia del turismo organizzato che, quantitativamente genera maggiori flussi turistici.
Nell’ambito del turismo individuale diventa ancora prevalente quello domestico, con in testa il mercato siciliano, ma anche quello nazionale il cui trend è in crescita. Comunque, l’ottimismo è giustificato dai dati in crescendo di arrivi nell’aeroporto di Palermo e dal fatto che in Città hanno già riaperto alberghi di 5 stelle come il Grand Hotel Wagner, Le Palme il Villa Igiea. Segnali significativi da parte del mondo delle imprese che, nonostante tutto, continuano a credere nella destinazione Palermo”.
Quali iniziative andrebbero prese, a suo avviso, per favorire l’arrivo dei visitatori a Palermo e provincia in questo periodo di rilancio?
“Il trend per il periodo estivo è in crescendo, nonostante l’ansia e la paura da coronavirus, a cui fa da contraltare la campagna di vaccinazione diffusa, ormai percepita come il sicuro antidoto per superare oltre che l’emergenza sanitaria, anche quella economica.
Anche se non bisogna farsi lasciar prendere la mano e far prevalere senso di responsabilità, essendo convinzione diffusa che con il virus dovremo abituarci a convivere. Quindi questo è il primo dogma da rispettare. Sarà più importante invece puntare a sviluppare azioni mirate di pianificazione e programmazione per stimolare quella che ormai è considerata come “La stagione turistica più lunga del secolo” quella che inizierà ad ottobre 2021 e, nella prima fase, si concluderà, nel dicembre 2022.
L’ipotesi progettuale è già ampiamente condivisa e sarà presentata a settembre nel corso della Giornata Mondiale del Turismo che sarà celebrata a Travelexpo, Borsa Globale dei Turismi, la cui XXIII edizione si svolgerà dal 25 al 27 settembre 2021. Si tratta di favorire la fase di allungamento delle stagionalità secondo offerte flessibili e modulari con forti cariche motivazionali. Quindi azioni pianificate, programmate e correttamente comunicate nell’ambito di una strategia di marketing”.
Federturismo-Sicindustria ha in programma interventi per supportare il comparto nel comprensorio palermitano?
“Neanche nel periodo più buio della pandemia, Sicindustria ha fatto mancare il proprio supporto alle imprese Associate, anche con azioni sinergiche con le altre associazioni di categoria o confederazioni. Quindi c’è un rapporto di continuità mai interrotto oltre che ad elaborare progetti ormai in fase avanzata di attuazione e che molto presto si potranno concretizzare”.
Roberto Pelos