PALERMO – “Irricevibile”. Così i sindacati hanno bollato la proposta della Covisian di assumere nell’immediato soltanto cento dipendenti ex Alitalia sui 621 totali delle sedi Almaviva di Palermo e Rende. Dopo il secondo vertice del 17 settembre al ministero del Lavoro, dunque, la vertenza resta in alto mare dopo che Ita, la compagnia aerea che prenderà il posto di Alitalia e che ha appaltato alla Covisian la gestione del call center, ha presentato un piano che non prevede l’assorbimento dell’intero personale Almaviva che per vent’anni ha assistito i clienti Alitalia.
“Covisian – hanno scritto in una nota unitaria le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil – la società che si è aggiudicata la gara, ha delineato, supportata da Ita, una proposta sui numeri delle persone coinvolte del tutto insoddisfacenti. Secondo il piano di sviluppo di Ita, Covisian si è detta disponibile ad assumere cento Full time equivalente (Fte) per la fase iniziale, ulteriori cento Fte nell’arco dei prossimi 24 mesi compatibilmente con lo sviluppo del piano e l’auspicio a esaurire il bacino (380 Fte ovvero 621 lavoratrici e lavoratori) entro il 2025”. In parole povere, cento lavoratori subito, altri cento (forse) in due anni ma solo “compatibilmente” con le risorse a disposizione e il resto, si spera, da qui a quattro anni.
“Unitariamente – si legge ancora nella nota le scriventi organizzazioni sindacali hanno nettamente respinto questa proposta giudicandola del tutto irricevibile. È impossibile entrare nel vivo di questa trattativa con una certezza occupazionale per soli cento Fte (le altre ‘scadenze’ presentate sono dei meri auspici). Occorre che le parti in causa cambino del tutto impostazione. Il tempo passa e la preoccupazione dei lavoratori è ormai non più arginabile. Nei prossimi giorni, insieme alle strutture territoriali, costruiremo con i lavoratori l’ulteriore percorso di mobilitazione affinché prevalga la legge dello stato sulla clausola sociale”.
“Ita e Covisian – ha attaccato Marcello Cardella, segretario generale della Slc Cgil Palermo – continuano con arroganza a negare l’applicazione della clausola sociale, disconoscendo di fatto una norma dello Stato. La proposta fatta al tavolo nazionale è non solo largamente insufficiente, ma anche provocatoria. La pazienza dei lavoratori della commessa ex Alitalia non è infinita e il Governo ha il dovere di imporre al committente e al fornitore il mantenimento dei livelli occupazionali attraverso l’utilizzo della clausola sociale. Se così non fosse saremmo in presenza di una resa incondizionata dello Stato nei confronti delle logiche del profitto”.
Preoccupata anche l’Amministrazione Orlando: “Ancora una volta, vengono disattese le aspettative di centinaia di lavoratori dell’intera città di Palermo, che vedono mortificate la dignità e la professionalità di tanti e un settore d’attività che dà lavoro a migliaia di addetti. L’Amministrazione comunale chiede con forza che venga convocato un altro tavolo che coinvolga anche le attività locali e che metta tutti, istituzioni e aziende, davanti alle rispettive responsabilità”.