Cronaca

Palermo, a 23 anni si sente male e muore 2 mesi dopo il fratello

Una ragazza di 23 anni è morta in ospedale a Palermo dopo un malore in casa a San Martino delle Scale. La giovane era molto nota negli ambienti sportivi perchè fin da ragazzina ha giocato a calcio. Nel settembre scorso il fratello della giovane, di 25 anni, era stato trovato morto in casa a Favignana (Trapani), dove si trovava per lavorare nella stazione estiva. Avrebbe avuto un malore esattamente come la sorella. I familiari dopo la morte del giovane ipotizzarono un collegamento col vaccino anticovid. Entrambi i fratelli non avevano mai sofferto di patologie ed erano sportivi.

Prima il fratello

La ragazza, Vittoria Campo, giocava in squadre femminili di calcetto, nella squadra dilettantistica Ludos ma aveva giocato anche nella squadra delle donne del Palermo calcio. Il fratello della giovane, di 25 anni, Alessandro, era stato trovato morto in casa a Favignana (Trapani), l’1 settembre scorso. L’Asd Palermo femminile in un post su Facebook scrive: “Nessuna parola potrà mai rappresentare il dolore e lo sgomento per la prematura perdita di una giovane Donna e Calciatrice. Il pensiero della Società va ai Genitori che devono convivere con questo nuovo e incommensurabile dolore. Vittoria sei e rimarrai sempre nei nostri cuori. Grazie per le emozioni che ci hai regalato”. L’ultimo post pubblico della ragazza sulla sua pagina Fb risale al 9 settembre scorso: “Domani verrà celebrato il funerale di mio fratello Alessandro. Alle ore 9.30 presso la chiesa Cattedrale di Palermo”.

Indagano i carabinieri

Indagano i carabinieri sulla morte di Vittoria Campo, la ragazza di 23 anni morta all’ospedale Ingrassia di Palermo dopo un malore in casa a San Martino delle Scale. La madre era tornata a casa in tarda serata e ha visto che figlia a letto. Pensava stesse dormendo. Poco dopo si è accorta che la figlia stava male. La corsa in ospedale, ma qui dopo un’ora è stata dichiarata la morte. Alla luce dell’esame del medico legale il pm che sta seguendo il caso deciderà se eseguire o meno l’autopsia. (ANSA).