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Panarea invasa dai turisti, è al collasso: l’allarme di Federalberghi Eolie

Non c’è pace alle isole Eolie. Dopo il caso di Stromboli, interessata a fine maggio da un vasto rogo e adesso da una preannunciata colata di fango e detriti alle prime forti piogge, adesso a preoccupare è il numero di turisti presenti sulle isole che in questi giorni sono state letteralmente prese d’assalto, rendendo difficoltoso anche il transito per alcune viuzze strette delle località dell’arcipelago.

Se non bastasse l’affluenza che si è registrata a cavallo di Ferragosto, adesso a far preoccupare autorità e operatori è il numero di visitatori che ogni giorno raggiungono le isole minori su barconi provenienti dalla Sicilia e dalla Calabria, il cosiddetto “turismo mordi e fuggi” che quest’anno sembra aver preso di mira principalmente Panarea.

Una tale calca che ha spinto Federalberghi Isole Eolie a chiedere  con una nota ufficiale alle autorità cittadine e di sicurezza “maggiore attenzione alla situazione di Panarea che, in questi giorni subisce in modo particolare le pressioni del turismo mordi e fuggi.

Queste problematiche, risultano, ulteriormente amplificate dall’attuale, opportuno, divieto di sbarco per le minicrociere che interessa l’isola di Stromboli; anch’essa notoriamente sottoposta allo stesso stress da sovraffollamento in alcune ore della giornata, ma al momento parzialmente interdetta ai barconi a causa delle conseguenze dell’alluvione dei giorni scorsi”

“Un’isola troppo piccola per contenere tutti questi turisti”

“Panarea – continua Federalberghi – è un’isola con una superficie complessiva di 3,4 kmq e non è in grado di assorbire il numero di escursionisti che ogni giorno la visitano anche solo per qualche ora, aumentando sproporzionatamente la pressione antropica con tutte le conseguenze che è facile immaginare e alle quali ogni anno assistiamo.

Occorre, in primo luogo, effettuare i controlli necessari a far rispettare l’ordinanza del sindaco di Lipari, Riccardo Gullo,  che ne contingenta gli sbarchi sulla base della provenienza (Sicilia e Calabria). Servono, quindi, strumenti ulteriori di tutela che consentano di andare oltre questo genere di ordinanze già in passato rivelatesi insufficienti”.

“Auspichiamo, conclude il presidente Christian Del Bono – che si possa quanto prima iniziare a lavorare all’adozione di strumenti di visitor management in grado di gestire efficacemente la capacità di carico di ciascuna isola, soprattutto di quelle sottoposte a maggiori pressioni”.

Il nodo del turismo “mordi e fuggi”

La problematica del turismo “mordi e fuggi” che arriva con i barconi è ogni anno al centro dell’attenzione in tutto l’arcipelago eoliano. Gli operatori hanno sempre chiesto alle autorità un monitoraggio di questi viaggi, alla luce anche dello scarso apporto finanziario che questi barconi producono agli operatori delle isole. In genere, infatti, si tratta di turisti che partono dalla terraferma già muniti anche di pranzo a sacco e quindi non apportano alcun guadagno per chi opera sulle isole, ma solo un aumento delle problematiche inerenti l’ordine pubblico e lo smaltimento rifiuti. Ma oltre al mancato introito adesso la situazione di Panarea appare esplosiva e per questo anche Federalberghi è intenzionata a battere sul nodo del numero chiuso. Cioè a Panarea oltre a un tot numero di visitatori al giorno non si può andare.

Giuseppe Bonaccorsi