Agricoltura

Caso Sammartino, Sifus chiede riefficientamento funzioni relative a competenze Consorzi di Bonifica

Dopo aver appreso delle dimissioni dell’ex Assessore all’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca
mediterranea On Luca Sammartino, dovute alle vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto e per cui la
magistratura è chiamata a fare chiarezza. E dopo aver registrato con giudizio favorevole l’assunzione della delega di Assessore ad interim attraverso la Sua responsabile disponibilità, necessaria e fondamentale per dare continuità d’intenti politici avviati dal suo Governo regionale, in materia di agrosistema, crisi climatica, crisi idrica ed irrigua, Sifus ritiene un fatto dovuto dover rappresentare al presidente Schifani quanto di seguito novellato. Premesso che sulla scorta di quanto si registra in Sicilia oramai da oltre un ventennio, a seguito dei cambiamenti climatici e della crescente desertificazione strutturale severa che ha già superato il 70%, giunta ad un punto tale d’aver compromesso oltre che il futuro agro-silvo-pastorale anche quello della società civile.

Visto che in seno alla Regione Sicilia orbitano Enti strumentali quali i Consorzi di Bonifica, essenziali e
riconoscibili sentinelle del territorio, fautori della bonifica della superficie irrigabile e fornitori di servizi
irrigui e idrici, penalizzati negli anni dalla riduzione delle competenze assegnategli e contrassegnati da
una legge regionale quale è quella che li statuisce attraverso la lr 45/95 e s.m.i., nonché in quota parte
anche dalla successiva lr 5/2014; Visto che a seguito di una errato blocco di assunzioni voluto dalle norme appena evidenziate hanno generato lo svuotamento naturale delle piante organiche variabili, i cosiddetti POV che sono stati redatti sulla scorta delle esigenze oggettive del territorio e fanno riferimento al lontano 2001, per cui nulla è mai stato messo in atto nel tempo per adeguarle alle variabili condizioni che ci hanno indotto arrivando alla crisi che viviamo, considerato che trattasi di un utile strumento modellabile per far fronte alla deficienza organica in termini numerici e profili professionali da mettere in campo, tali Consorzi di Bonifica hanno iniziato a mostrare negli anni crescenti disfunzioni amplificate dalla vetustà delle infrastrutture e dalla carenza di organico, necessari per programmare le legittime attività sia per garanzia dei servizi irrigui, sia per quelli più strategici legati alla Bonifica del territorio e alla regimazione delle acque per cui questi Enti vennero costituiti.

Cosa chiede Sifus

Considerato che per esigenze oggettive il personale rimasto in forza lavoro, senza il dovuto ricambio
generazionale ha dovuto obbligatoriamente far eseguire le regolari funzioni lavorative di competenza ai
Consorzi di Bonifica che solitamente si svolgono in house, cioè con maestranze e professionalità
interne, si è dovuto difendere, facendo eseguire attività di mansioni superiori ai lavoratori di fasce
inferiori, inclini per capacità professionali e titolarità scolastica, necessari esclusivamente per
l’oggettiva carenza dei preposti a tal uopo; Considerato che tali condotte gestionali perpetrate negli anni hanno portato tali lavoratori a promuovere contenziosi per aver riconosciuta la legittima mansione superiore svolta; Considerato altresì che le norme in materia di sicurezza sul lavoro impongono il rispetto del Dlgs 81/2008 e smi e quindi il corretto inquadramento lavorativo e formativo; Considerato che il clima sul posto di lavoro è divenuto sempre meno sereno e fino a produrre infortuni e morti sul lavoro; Al fine di azzerare i contenziosi in essere e quelli futuri e permettere la rifunzionalizzazione delle attività
consortili nel principio della efficacia, efficienza e della funzionalità e quindi della minore spesa ed in
virtù di una celere attuazione dell’art 7 della L.R 3 del 31 gennaio, per quanto sopra premesso, visto e
considerato, Chiede La disponibilità al confronto, per conoscere più da vicino le ragioni che inducono codesta organizzazione sindacale ad intraprendere un percorso che al netto di ogni tempistica volta ad una approvazione e successiva attuazione di una riforma di settore che mira ad obiettivi di medio e lungo
termine, introduce per l’immediata risposta alla società civile e rurale, il concetto di Formazione,
Riqualificazione e adeguamento dei POV. Tale percorso, contraddistinto da procedure snelle ed efficaci
anche attraverso atti di Giunta regionale di Governo, permetterebbe ai Consorzi di Bonifica di acquisire
i requisiti professionali e quelli amministrativi tali da contenere i costi di gestione e fare minore ricorso
all’affidamento dei lavori alle ditte esterne. Condurre alla regolarizzazione dei Durc ed ottenere tutti i
requisiti utili per attingere ai fondi extra regionali. Il tutto omologherà un modello virtuoso per questi Enti
strumentali che tra l’altro è già collaudato nel resto d’Italia, permettendo di avviare tutte le opere
propedeutiche e necessarie statuite dalle leggi che li governano, al fine ultimo di ricostituire un
ambiente sano, sereno, produttivo e capace di proporsi al mercato e alla concorrenza, scrollandosi di
dosso il peso dell’appellativo di carrozzoni che ne ha contraddistinto in senso negativo, nell’ultimo
ventennio, tali Enti pubblici di diritto privato, vigilati, controllati e commissariati dal vs assessorato.
Certi della sensibilità che ne deriverà e nell’auspicare buon lavoro, si rimane a disposizione per
approfondimenti.


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