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Paolo Petrecca: “Un’informazione al servizio della notizia e dei cittadini”

Intervistato dal direttore Carlo Alberto Tregua e dal vice direttore Raffaella Tregua, il direttore di RaiNews24, Paolo Petrecca, risponde alle domande del QdS.

Direttore Petrecca, la qualità del prodotto è essenziale. Lei guarda più all’informazione o ai numeri?
“Noi facciamo informazione. Con buoni risultati: nella fascia del mattino presto abbiamo alzato lo share di un punto. Io punto però al prodotto, non mi fossilizzo sullo share. Non inseguo l’audience per natura, anche perché questo è un canale che non può contare sull’audience. Più che l’informazione, inseguo il flusso delle notizie, puntando a informare in maniera pluralista”.

Fate però tanti approfondimenti…
“Sì, facciamo tanti approfondimenti perché io amo la notizia e la declinazione della notizia in maniera che si possa approfondire bene: mi piace fare venti minuti di telegiornale ma, ma al di là di questi amo fare un approfondimento dedicato alle notizie principali, dove viene sviscerata la notizia con un opinionista o con un ospite”.

Quello che conta, per una rete come quella che dirige, è dunque spiegare e approfondire?
“Sì, perché la gente a casa ha bisogno di capire. Noi lo chiamiamo servizio giornalistico, ma la parola chiave è ‘servizio’: io faccio un servizio a chi sta dall’altra parte. È proprio un modo di servire. In qualche modo siamo al servizio della notizia, ma siamo soprattutto al servizio dei cittadini. Per me è una missione. Ero indeciso fra insegnare e fare il giornalista, ma quando ho visto che l’insegnamento, per cui ero portato, non era una cosa che sentivo così tanto come la sentiva mia madre, che lo ha fatto per trent’anni, ho pensato che avrei potuto fare servizio anche dando le notizie, scoprendo le notizie. Non solo con lo scoop ma scavando a fondo: a me interessa capire e soprattutto far capire”.

Capire e approfondire sono contrari al catastrofismo diffuso di chi la spara più grossa. Non crede che ci sia tra i nostri colleghi la tendenza a fare domande a senso unico? Non si fanno più tante domande a 360 gradi per sviscerare la questione…
“Io lo dico da sempre che c’è bisogno di un’informazione non omologata e che, comunque, bisogna difendere le proprie opinioni. Se parliamo di opinioni, io ho sempre detto la mia, ho sempre difeso i miei punti fermi, che sono Dio, patria e famiglia, e non smetterò mai di farlo. Mi dicono che sono di destra. Può darsi, però io penso con la mia testa e se devo fare una cosa di ‘sinistra’ la faccio. Sono per esempio molto legato ai temi sociali, alla disabilità, mi sono sempre speso per i valori della Chiesa e non smetterò mai di farlo. Sono cresciuto in una parrocchia che aveva fondato Papa Paolo VI, sono cresciuto con Papa Giovanni Paolo II, che, non ho alcun timore a dirlo, è stato il più grande Papa perché in un momento storico particolare, dove c’è stata una crisi sociale e politica fortissima, ha dato e ha lasciato un segno”.

Torniamo alla linea editoriale di Rai News: quali sono le iniziative più importanti che intende realizzare?
“Abbiamo già fatto cose importanti, a cominciare dal cambiamento della programmazione: ho arretrato di mezz’ora il palinsesto, cominciamo alle 6 della mattina e non più alle 6,30 e questo ci ha portato maggiore ascolto, non tanto in numeri quanto nella conquista di una nuova fetta di pubblico”.

Non ha avuto problemi con i colleghi a causa di questa decisione?
“No, hanno capito il progetto e devo dire che sono tutti allineati. Qualche criticità c’è sempre, perché i numeri sono quelli. La Rai ci supporta ma quando hai tre testate l’organico di cui disponi non è poi così nutrito”.

Quanti dipendenti gestisce?
“Abbiamo 226 giornalisti divisi però su tre testate: RaiNews24, il Televideo e Rainews.it, che è il sito di tutta la Rai. Io ne sono direttore, ma c’è il vice direttore, Diego Antonelli, che gestisce il sito insieme a quaranta persone che prendono le notizie da tutta la Rai. Il sito è nato a dicembre dello scorso anno e ha già dei numeri pazzeschi: facciamo un milione e mezzo di visualizzazioni al giorno”.

Realizzare un prodotto fruibile a tutti tastando il polso dell’economia reale

Il nuovo incarico del suo predecessore, Antonio Di Bella, che è trasversale in quanto riguarda la direzione per il genere Approfondimento della Rai, ingloba anche voi?
“Sì, abbiamo per esempio avviato una collaborazione con Antonio Di Bella con una nostra giornalista, Veronica Fernandez, che dalla nostra sezione Esteri andrà a lavorare con Lucia Annunziata la domenica. Con Antonio lavoriamo in sinergia. La trasformazione dalle Direzioni di rete a quelle di genere è stato un grande sconquasso, però adesso sta cominciando a dare frutti nel senso che invece di andare in maniera verticale tra le reti procede in maniera orizzontale su tutta la programmazione della Rai”.

Questo consente di sfruttare meglio le sinergie?
“Sì, certo. È stata una sfida ma noi siamo nati pronti. Io con le sfide ci vado a nozze”.

Nuove prospettive: su cosa intende puntare?
“Per prima cosa il divertimento: spero che chi sta con me si diverta, perché il nostro è un lavoro difficile ma ricco di soddisfazioni. E poi spero di riuscire a fare un prodotto sempre fruibile, che la gente ami e che la gente si aspetti. Vorrei un prodotto un po’ più pop. Questo è un canale che nasce per l’intellighenzia democratica: io vorrei che fosse sì democratico ma non solo dell’intellighenzia. Anche la signora Maria che fa il sugo deve aver bisogno della notizia così com’è. Non mi piace l’idea che sia solo per alcuni”.

Un problema di linguaggio?
“Esatto. Sto cercando proprio di lavorare sul contenuto. Ho già fatto un lavoro sul palinsesto, adesso tocca ai contenuti. Per esempio stiamo lavorando su lanci più brevi e soprattutto a toccare i temi che interessano alla gente per non essere scollati dalla realtà che si vive quotidianamente. Quindi economia sì, istituzioni sì, ma andiamo tra la gente, cerchiamo di stare di più sull’economia reale, andando a vedere nella pompa di benzina che differenza c’è tra oggi e la settimana scorsa”.

Un notiziario per gli ucraini e uno pensato per i giovani

Quali iniziative sono state avviate nel 2022? E con quali risultati?
“Voglio citare per prima cosa il Tg ucraino, un segnale etico e sociale che ha voluto dare l’azienda: un telegiornale in lingua ucraina che è breve ma che informa tutti i profughi che sono arrivati in Italia e non solo perché RaiNews è seguita anche a livello europeo. L’altra iniziativa per cui ho speso molta forza, con l’obiettivo di conquistare il pubblico giovane, è stata, insieme alla redazione di Rai ragazzi, il Tg Kids: uno spazio breve, di cinque minuti, che estenderemo però a 12 minuti, in cui si cerca di usare un nuovo linguaggio. Abbiamo poi fatto un accordo con l’Università la Sapienza di Roma per seguire le notizie di RaiNews24 nei monitor in Facoltà. Spero di estendere questo accordo ad altre università per offrire ai ragazzi informazione mentre sono nella vita attiva. L’iniziativa più importante è stata però il ripensamento del palinsesto”.

Quale criterio avete seguito?
“Ho cercato di mettere il numero 24 in tutti i programmi per dare l’idea che noi siamo informazione 24 ore su 24 e siamo in primo luogo il presidio notturno della Rai e in secondo luogo sempre sulla notizia. Ho puntato poi su un weekend più leggero, fatto di rubriche che alleggeriscano perché il nostro è un palinsesto di notizie e spesso, purtroppo, ne diamo di brutte. Abbiamo un programma molto valido che è Spotlight di Valerio Cataldi, coordinatore della sezione Approfondimenti. I suoi lavori sono andati e stanno andando molto bene, sono molto seguiti e sono sempre di varia natura: si passa dal parlare dell’estero, delle crisi del terzo mondo al carcere americano. Trattano temi sociali, economici e politici di tutti i tipi”.

Curriculum

Nato a Roma nel 1964, laureato in Lettere, è giornalista professionista dal 1997. Avvia il proprio percorso professionale nel 1990 nel settore televisivo presso alcune tv regionali, occupandosi prevalentemente di sport, cronaca e politica. Nel 1999 entra nella redazione romana dell’emittente radiofonica Rtl102,5, dove diviene conduttore e anche coordinatore di corrispondenti e speaker dei notiziari. In questo periodo collabora con la piattaforma digitale Stream, con le telecronache di Champions League, servizi e interviste a protagonisti del Campionato italiano di calcio di Serie A e il programma “Il cinema nel pallone”, da lui stesso ideato e curato. Inizia la sua esperienza in Rai nel 2001 come redattore presso il Tg2. Nel 2007 passa a RaiNews24dove, nel 2012, diventa capo servizio della redazione “Coordinamento delle edizioni”. Nel 2014 entra nella redazione “Politico-Istituzionale” dove, nel 2017, arriva ad assumere l’incarico di capo redattore. È vice direttore di RaiNews24 dal 2019. Tra il 2020 e il 2021 è stato anche responsabile ad interim delle redazioni “Media Management” e “Società”. Ha una lunga attività di collaborazione con il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale dell’Università La Sapienza di Roma, attraverso attività di docenza e seminari in materia di giornalismo. Nel novembre 2021 è nominato Direttore delle testate RaiNews24, Televideo e Rainews.it.