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Papa: “Chiesa crea ponti di amicizia e non barriere, cristiani tendano la mano”

ROMA – Il Papa ha salutato “con affetto” i bambini profughi ospiti della Cooperativa Auxilium, all’udienza generale in aula Paolo VI. Si tratta di bambini e madri assistiti dalla cooperativa Auxilium al Centro Emilio Giaccone per nuclei madre – bambino in difficoltà.

Nel corso dell’udienza, Papa Bergoglio, ha parlato della vera ricchezza di ogni cristiano, rappresentata dal donare agli altri: “I cristiani – ha spiegato – tendono sempre la mano per rialzare gli altri”.
Pietro e Giovanni, ha detto Francesco riprendendo un ciclo di catechesi dedicato agli Atti degli apostoli, “ci insegnano a non confidare nei mezzi, che pure sono utili, ma nella vera ricchezza che è la relazione con il Risorto. Siamo infatti – come direbbe san Paolo – ‘poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto’. Il nostro tutto è il Vangelo, che manifesta la potenza del nome di Gesù che compie prodigi. E noi, ognuno di noi, che cosa possediamo? Qual è la nostra ricchezza, qual è il nostro tesoro? Con che cosa possiamo rendere ricchi gli altri? Chiediamo al Padre il dono di una memoria grata nel ricordare i benefici del suo amore nella nostra vita e per dare a tutti la testimonianza della lode e della riconoscenza. Non dimentichiamo: la mano tesa sempre per aiutare l’altro ad alzarsi e la mano di ges che tramite la nostra mano aiuta ad alzarsi gli altri”.

Il Papa ha poi approfondito il ruolo chiave svolto dalla Chiesa: “Quando negli Atti degli Apostoli Pietro invoca il nome di Gesù e ordina al paralitico di mettersi in piedi, nella posizione dei viventi, tocca questo malato, cioè lo prende per mano e lo solleva, gesto in cui San Giovanni Crisostomo vede un’immagine della risurrezione”.

“E qui – ha poroseguito – appare il ritratto della Chiesa, che vede chi è in difficoltà, non chiude gli occhi, sa guardare l’umanità in faccia per creare relazioni significative, ponti di amicizia e di solidarietà al posto di barriere. Appare il volto di ‘una Chiesa senza frontiere che si sente madre di tutti’, che sa prendere per mano e accompagnare per sollevare, non per condannare”.

Bergoglio ha concluso ricordando che “Dopodomani (domani per chi legge, ndr) celebreremo la festa di Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), Vergine e Martire, Compatrona d’Europa. Invito tutti a guardare alle sue scelte coraggiose, espresse in un`autentica conversione a Cristo, come pure nel dono della sua vita contro ogni forma di intolleranza e di perversione ideologica”.