La stenosi diverticolare sintomatica del colon, operazione a cui si è sottoposto Papa Francesco, è una conseguenza della diverticolite, infiammazione dei diverticoli del colon, che negli anziani può condurre a un restringimento del lume, impedendo il passaggio delle feci.
“A volte – spiega il professor Giuseppe Pappalardo, docente di chirurgia generale all’Università La Sapienza di Roma – si procede nei casi di forte infiammazione, con la terapia medica, ma poi spesso si risolve con l’intervento chirurgico. Si tratta di una operazione che prevede la resezione della parte compromessa. Dopo l’intervento, il paziente resta in ospedale per almeno una decina di giorni. Sono interventi di una certa importanza – ha spiegato il medico – ma frequenti”.
I diverticoli sono erniazioni sacciformi che interessano la mucosa e la sottomucosa della parete dell’intestino e si localizzano più frequentemente nel colon sinistro ed in particolare nel colon sigmoideo. La malattia diverticolare, spiega la Sice, Società Italiana di Chirurgia Endoscopica e Nuove Tecnologie, “comporta circa 300.000 ospedalizzazioni all’anno negli Stati Uniti, con 1,5 milioni di giorni di cure ospedaliere. Infatti, questa malattia è la terza malattia gastrointestinale più comune che richiede il ricovero in ospedale e l’indicazione principale per la resezione del colon elettiva”.
La diverticolosi del colon viene segnalata maggiormente nei paesi occidentali e colpisce in prevalenza i soggetti anziani ed è ugualmente distribuita in entrambi i sessi. L’incidenza aumenta con l’età, a partire da un 10% di casi al di sotto dei 40 anni, sino al 25% a 60 anni sino al 50% in soggetti con oltre 80 anni di età.
“L’evoluzione clinica sfavorevole della diverticolosi – spiega la Sice – si verifica allorché, all’interno dei diverticoli, si sviluppa un’infiammazione. Il quadro clinico prende genericamente il nome di Diverticolite ed esprime quindi la presenza di malattia diverticolare non complicata. Questa forma si verifica dal 10 al 25% dei casi di diverticolosi e dopo il primo episodio può ricomparire, malgrado la terapia, nel 25% entro i primi 5 anni.
Tale evenienza che prende il nome di recidiva varia dal 7 al 42%. Il rischio di ulteriore recidiva dopo il primo ricovero è del 3%. Almeno il 50% di tali recidive si verifica entro il primo anno ed il 90% entro 5 anni.
Le complicanze descritte sono state segnalate complessivamente nel 5% di soggetti con diverticolosi seguiti da 10 a 30 anni. Nel Regno Unito l’incidenza di perforazione è di 4 casi su 100.000 persone, quantificandosi approssimativamente a 2000 casi all’anno”.
La malattia diverticolare si può complicare in diverse forme e comportare interventi chirurgici urgenti. “Tra le manifestazioni – spiega ancora la Sice – vi è l’ occlusione intestinale in presenza di un restringimento del lume intestinale (stenosi) indotto dalla infiammazione presente nei diverticoli e nel lume intestinale circostante”