Trapani

Il paradosso del mercato del pesce trapanese

TRAPANI – Il mercato ittico che non c’è più a Trapani finisce per diventare un “modello organizzativo” per altre città della stessa provincia. Strano destino se si considera che proprio per i dubbi organizzativi attorno alla struttura alla fine l’esperienza trapanese si è chiusa fra mille polemiche.

I produttori hanno citato in giudizio Capitaneria e Comune

Infatti l’Op di Trapani, organizzazione dei produttori, è in contenzioso con il Comune per il mancato rinnovo della concessione degli spazi e a fatica e con danni economici importanti si conclude il ciclo di gestione. La vicenda adesso ha degli strascichi giudiziari poiché la Op ha citato in giudizio la capitaneria di porto di Trapani e lo stesso Comune per inadempienze contrattuali ed extracontrattuali. Resta l’amaro in bocca e questa esperienza è stata persino presentato alla famosa fiera internazionale del Macfrut 2022 di Rimini dove è stato distribuito il libro dal titolo “I mercati agroalimentari maa 4.0” in cui si parla della base culturale e scientifica del processo di riforma dei mercati all’ingrosso del nostro Paese.

“Nel 2017 – dicono dall’Op trapanese – il progetto del mercato ittico di Siracusa prese spunto dal mercato ittico di Trapani: più volte i dirigenti del Comune di Siracusa si sono recati in trasferta a Trapani per informazioni in merito alla gestione di un mercato ittico. Sicuramente gli accordi ed i riconoscimenti raggiunti sono stati le soddisfazioni che hanno compensato le tante delusioni e ancora oggi, in Italia, notiamo che la etichetta del mercato ittico all’Ingrosso di Trapani gestito dalla Op risulta essere quella più rappresentata da accademici ed esperti della materia pesca”. Infatti la storia comincia proprio nel febbraio 2014 quando l’Organizzazione di produttori della Pesca di Trapani inaugura l’apertura, dopo 5 anni di assenza, di un mercato ittico all’ingrosso, il nuovo mercato ittico all’ingrosso di Trapani, moderno, all’avanguardia, filoeuropeo. La Op investì nell’opera fonti proprie poiché il progetto era finanziato con le risorse comunitarie del FEP Sicilia 2007/2013 solo all’80%; ma era una scommessa e per spirito imprenditoriale si affrontò il rischio.

“Ma le cose – racconta oggi l’Op – non vanno per il verso giusto. Inaspettatamente, dopo l’avvio dell’esercizio, dopo solo pochi mesi, iniziano le difficoltà operative. Le regole europee minime, in vigore da anni, per la commercializzazione del prodotto ittico all’interno del mercato vengono concepite dagli avventori come novità, norme che erano le stesse applicate dalle forze dell’ordine in sede di controllo ordinario all’esterno della struttura di mercato. In buona sostanza l’elevata regolamentazione del settore diventa la motivazione per cui il mercato ittico all’ingrosso di Trapani doveva essere boicottato dagli operatori e la cosa più grave dagli stessi organi deputati al controllo ed alla salute pubblica che nulla fecero per evitare questa assurda consuetudine”.

Il caso inizialmente suscitò scalpore ma poi si spense tutto con il risultato che dal 2019 a Trapani non esiste più un mercato ittico all’ingrosso: “Da quanto si comprende – sostiene sempre l’organizzazione dei produttori trapanese – non è intenzione della amministrazione comunale rimetterlo in funzione. Sul territorio l’assenza risulta pesante, non esiste un luogo fisico di incontro tra domanda e offerta di prodotto ittico di cui la filiera ha bisogno e che costringe pescherie e ristoranti a comprare a prezzi molto elevati. Ma forse tutto questo segue altre linee logiche che i comuni mortali non percepiscono”.