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Dai pareri legali ai corsi di autodifesa: consigli pratici per sfuggire alla violenza

ACI CASTELLO – Una manifestazione pensata da una donna per le donne. Si chiama “Donne vietato morire”, e nasce dall’idea di Valentina Capizzi che, da tempo, si dedica a divulgare, sensibilizzare e soprattutto insegnare l’autodifesa alle esponenti del genere femminile, sempre più vittime di abusi, violenze e, nel peggiore dei casi, di femminicidio. In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, “Donne vietato morire” ha organizzato una serie di appuntamenti, nella sala congressi del Four spa di Aci Castello, a cominciare dalla presentazione del libro della scrittrice Venera Vasta “Trentatrè”, dedicato a tutte le donne che, nonostante le difficoltà, non si sono arrese.

Non solo: nel corso della giornata sarà possibile confrontarsi con la dottoressa Maria Catanzaro, consulente legale dell’associazione “Stranieronoproblem” di Cinzia Lenzo, che esporrà il progetto di supporto alle donne straniere che, sempre più spesso, finiscono vittime della tratta e dello sfruttamento “business che sa di buono”. La giornata sarà arricchita poi dalla presenza dell’avvocata Valeria Leotta che spiegherà che vuol dire assistere donne vittime di violenza e come liberarsi dalla morsa dell’assoggettamento. Infine, saranno presenti anche dei professionisti sanitari: una psicologa, Piera Lombardo, che affronterà il nodo dell’autostima, prima spinta propulsiva per ribellarsi a una situazione tossica, nonché una ginecologa che, oltre a proporre screening gratuito alle donne, affronterà argomenti legati alla sfera sessuale.

“La mia organizzazione tiene corsi di autodifesa per donne e si occupa di seguire le donne in difficoltà, dando loro le basi per permettere di sfuggire a una violenza, divincolarsi da una morsa o colpire un potenziale aggressore – spiega Capizzi. Con la giornata di oggi – prosegue – si vuole celebrare la vita delle donne, di tutte le donne, fornendo loro consigli pratici e informazioni che possano aiutarle in prima persona, o fornire strumenti per aiutare ad aiutare le altre donne”.