Economia

Partite Iva in smart working: ecco quali sono le detrazioni fiscali possibili

Il caro energia e l’inflazione hanno fatto crescere il costo delle bollette di luce e gas, anche per i titolari di partita Iva. Per chi ha una Partita Iva, come i liberi professionisti e i lavoratori autonomi, risparmiare diventa una priorità. Tuttavia, per risparmiare è possibile portare in deduzione l’Iva delle bollette. Questa opportunità però, non è rivolta a tutti, ma solamente ad alcuni professionisti, che abbiamo indicato all’interno dell’articolo. Risulta molto interessante oggi risparmiare sulle bollette anche lavorando da casa in smart working.

E’ possibile scaricare le bollette

Il titolare di partita Iva ha la possibilità di scaricare le bollette se sono intestate a lui. Nel caso in cui le utenze di luce e gas siano di un immobile adibito ad uso promiscuo, il diretto interessato tuttavia non deve essere in possesso di altri luoghi destinati allo svolgimento del proprio lavoro. Questa è una condizione molto importante: il professionista non deve disporre di un qualsiasi altro immobile che sia adibito allo svolgimento della professione all’interno dello stesso Comune. Nel caso in cui il titolare di partita Iva lavora in smart working all’interno della propria abitazione, una parte delle spese sostenute per pagare le bollette viene considerata per finalità connesse allo svolgimento dell’attività imprenditoriale. Per questo motivo è deducibile.

Utenze promiscue: quali sono le deduzioni

Nel caso in cui le utenze siano ad uso promiscuo, la deduzione sarà al 50%. Questa è una deduzione forfettaria e prescinde dall’entità dei metri quadrati che sono realmente destinati all’attività professionale. Per poter sfruttare queste deduzioni, le spese che il titolare di partita Iva sostiene per le bollette devono essere indicate nel calcolo delle imposte da dichiarare all’interno della dichiarazione dei redditi. In questo modo sarà possibile ottenere una riduzione dell’imponibile. I liberi professionisti ed i lavoratori autonomi, oltre alle bollette di luce e gas, hanno la possibilità di detrarre al 50% i seguenti costi:

  • canone di affitto;
  • rendita catastale, nel caso in cui l’immobile sia di proprietà;
  • spese per telefono fisso, cellulare e connessione internet.

Non sarà possibile considerare come un costo deducibile tutte le spese che non rientrano direttamente tra i costi necessari per lo svolgimento dell’attività imprenditoriale o professionale, come ad esempio possono essere gli abbonamenti Tv o altri servizi similari.

Partita Iva forfettaria: i costi non sono deducibili

Purtroppo i titolari di partita Iva, che hanno optato per il regime forfettarionon possono dedurre i costi. Hanno la possibilità di portare in detrazione i costi delle bollette di luce e gas solo e soltanto i liberi professionisti ed i lavoratori autonomi che hanno adottato il regime ordinario.

Questo è possibile se questi professionisti che stiano utilizzando la propria abitazione domestica come luogo nel quale svolgere la propria attività.

Il regime forfettario è caratterizzato tuttavia da altri vantaggi fiscali interessanti: uno dei più importanti è la flat tax al 15% che sostituisce le altre imposte. Per questo motivi i lavoratori autonomi ed i liberi professionisti, che hanno scelto questo regime fiscale, non possono scaricare i costi delle bollette di luce e gas.

Bollette: quando l’Iva è detraibile

I titolari di partita Iva, che hanno scelto il regime ordinario, possono detrarre l’Iva. In questo caso, però, non si applicano le stesse regole della deduzione di altri tipi di spese: per detrarre l’Iva, la stessa deve essere applicata identificando particolari criteri oggettivi, ma soprattutto questa operazione deve essere effettuata coerentemente con la suddivisione tra spese per uso personale e spese per uso professionale.

Risulta necessario, infatti, tenere conto dei metri cubi dei locali e del numero dei radiatori che sono utilizzati nelle aree riservate alla professione. Ma non solo: sulla bolletta deve essere indicata anche la partita Iva dell’intestatario dell’utenza.

Altro punto di particolare rilevanza è l’aliquota Iva applicabile all’interno delle varie bollette di luce e gas. Nel caso in cui l’utenza sia riferita ad un immobile che è destinato anche solo in parte all’attività professionale, l’Iva sarà sempre al 22%.

L’Iva agevolata al 10% viene applicata solo e soltanto per le utenze domestiche o in caso di particolari categorie, che sono nello specifico:

  • energia elettrica fornita ai clienti grossisti;
  • energia elettrica e gas fornite ad imprese estrattive, agricole e manifatturiere, poligrafiche, editoriali e simili;
  • gas, gas metano e gas petroliferi liquefatti, destinati alla distribuzione per essere erogati, o destinati ad imprese che li utilizzano per la produzione di energia elettrica;
  • energia elettrica per il funzionamento degli impianti irrigui, di sollevamento e di scolo delle acque, utilizzati dai consorzi di bonifica e di irrigazione.