Lavoro

Cantieri edili, è in arrivo la patente a crediti: cos’è e come funziona il nuovo strumento in Sicilia

Con un +3,9% di denunce per infortuni su lavoro e un +15% di morti bianche, i numeri dell’ultimo rapporto Inail relativi al primo semestre 2024 non lasciano spazio a interpretazioni per la regione: il tema della sicurezza sul luogo di lavoro resta centrale. Soprattutto in Sicilia. Il settore delle costruzioni rimane il più colpito. Per questo, con l’introduzione della patente a crediti dallo scorso primo ottobre, il Governo intende limitare il numero di infortuni nelle aree di cantiere in Sicilia.

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Una novità significativa che nell’Isola impatterà su 53 mila aziende. Si tratta, nel dettaglio, di 18.846 società di capitali; 3.756 società di persone; 26.570 imprese individuali; 4.329 altre forme di impresa.
Prevista la sospensione della patente per un periodo fino a 12 mesi in caso di incidenti mortali causati da colpa grave dell’impresa presso cui operano i soggetti coinvolti. Diventerà ancora più centrale il ruolo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.

Patente a crediti in Sicilia: cos’è?

La patente a crediti è uno strumento che obbliga le aziende e i lavoratori autonomi in Sicilia a dimostrare il rispetto delle normative di sicurezza prima di poter operare nei cantieri. L’obbligo è scattato a partire dal primo ottobre scorso, con una fase transitoria fino al 31 ottobre in cui è possibile lavorare utilizzando un’autocertificazione temporanea. A partire da novembre, però, sarà necessario aver completato l’iter per ottenere la patente attraverso il portale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.

Ogni azienda riceve un punteggio iniziale di 30 punti al momento del rilascio della patente. È possibile ottenere fino a 100 punti complessivi: ulteriori 30 punti vengono attribuiti in base alla storia dell’azienda, mentre gli altri 40 punti si possono guadagnare con investimenti in formazione e sicurezza.

Chi è obbligato a ottenerla e come funziona?

In Sicilia, questa nuova normativa sulla patente a crediti riguarda un vasto numero di realtà: 18.846 società di capitali, 3.756 società di persone, 26.570 imprese individuali e 4.329 altre forme di impresa. Non tutte le imprese, però, sono obbligate a ottenere la patente a crediti. Sono esentate, ad esempio, le aziende che si occupano esclusivamente di forniture o prestazioni intellettuali, e quelle che possiedono l’attestazione di qualificazione Soa di livello pari o superiore alla terza categoria.

La patente a crediti non è solo un attestato di regolarità burocratica, ma un vero e proprio sistema di controllo e penalizzazione. Ogni impresa deve mantenere un punteggio minimo di 15 punti per continuare a operare nei cantieri. Se si verificano incidenti gravi, l’azienda perde punti.

Nella legenda tracciata, un esempio riguarda il caso di infortunio mortale, che costerà all’azienda 20 punti. Una penalizzazione che potrà essere raddoppiata nel caso in cui la vittima sia più di una. In caso di inabilità permanente al lavoro, la perdita è di 15 punti, mentre per le malattie professionali si perdono 10 punti. Una delle novità più rilevanti del decreto è l’introduzione della sospensione della patente per un periodo fino a 12 mesi in caso di incidenti mortali causati da colpa grave dell’impresa. Questo strumento serve a rafforzare la responsabilità delle aziende nella gestione della sicurezza nei cantieri e a prevenire comportamenti negligenti.

Un sistema per prevenire incidenti e migliorare la sicurezza

Il sistema della patente a crediti, introdotto dal Pnrr, rappresenta una risposta concreta alla necessità di migliorare la sicurezza nei cantieri, soprattutto in una regione come la Sicilia, dove il tasso di incidenti sul lavoro è ancora troppo alto. L’obiettivo principale è quello di responsabilizzare le imprese e incentivare investimenti in formazione e prevenzione, riducendo così il numero di infortuni e garantendo condizioni di lavoro più sicure.

Nel frattempo è in discussione alla Camera il nuovo Disegno di Legge Lavoro (2024) che dovrebbe essere approvato dalla maggioranza entro martedì sera. Secondo le anticipazioni, sarebbero diverse le novità riguardanti anche il tema della sicurezza sul posto di lavoro: dalla sorveglianza sanitaria al ruolo del medico competente.

Novità previste per la visita medica preassuntiva, con l’eliminazione dell’obbligo di visita medica precedente alla ripresa del lavoro. Ma anche la sollecitazione dell’Accordo su tossicodipendenza e alcoldipendenza. Prevista poi l’introduzione di una procedura amministrativa unica per i lavori in locali chiusi in sotterranei o semisotterranei. Tra le norme che riguardano l’edilizia, l’abrogazione delle tessere personali di riconoscimento nei cantieri.

Contrari restano sindacati e opposizione. “Questi interventi renderanno ancora più precario e più povero il lavoro”, hanno commentato CGIL e UIL a proposito del no al “salario minimo” e all’apertura in direzione di contratti stagionali e somministrazione. Anche il Pd è critico: “Siamo davanti a un vero e proprio manifesto della precarietà che liberalizza il lavoro somministrato ed elimina il divieto di dimissioni in bianco”, ha sottolineato Arturo Scotto, capogruppo Pd in Commissione Lavoro alla Camera.