ENNA – “In Palestina è in corso un genocidio” lo ha dichiarato Patrick Zaki arrivato fino ad Enna, ospite dall’Università Kore, per parlare di diritti umani.
L’attivista egiziano è stato arrestato il 7 febbraio 2020 in un posto di blocco nel quartiere Jadyala a Mansura, quando era ricercatore all’Università di Bologna.
“Sono stato rinchiuso in quattro prigioni diverse. In una anche condividendo una stanza per dieci persone con 55 detenuti. Per stare in piedi o sederci facevamo a turno. Per dormire stavamo su un fianco”.
Zaki, che ha ricevuto la grazia dal presidente egiziano Al-Sisi a luglio del 2023, ha raccontato dei giorni trascorsi in prigione e delle 30 ore in cui è stato tratto in arresto.
“Mi hanno fermato spiegando che cercavano una persona che aveva il mio stesso nome. Mi hanno portato in una camera di sicurezza dove sono stato bendato e messo seduto in un angolo. Sono stato picchiato. Mi hanno chiesto la password di tutti i miei dispositivi e i nomi dei miei compagni attivisti”.
Ad Enna Zaki ha parlato anche di Giulio Regeni, per cui spera arrivi la verità per la famiglia. Ha parlato di Ilaria Salis, definendo inumano il trattamento ricevuto in carcere in Ungheria.
Di Matteo Falcinelli, spiegando l’ingiustizia del trattamento che ha subito negli Stati Uniti. È intervenuto di nuovo anche sul conflitto israelo-palestinese. Ha chiesto che non venga dimenticata la popolazione ucraina.
All’indomani del 7 ottobre, Patrick Zaki è stato considerato un difensore di Hamas.
“Dopo il 7 ottobre, quando mi sono espresso negativamente contro il governo Netanyahu mi hanno attaccato. Mi hanno accusato di essere dalla parte di Hamas. Io sono dalla parte della Palestina. È stata ed è una cosa molto divertente, evidentemente chi lo dice non conosce il mio background. Io sono a sostegno della comunità internazionale e dei diritti di tutti”.
Sul cessate il fuoco firmato dall’organizzazione palestinese, Patrick Zaki ha detto: “Spero che Israele firmi l’accordo. La Palestina vive in una prigione a cielo aperto da anni e oggi sta vivendo un genocidio”.
L’Europa può giocare un ruolo di mediazione centrale secondo l’attivista egiziano. “L’Unione Europea ha una responsabilità particolare affinché Israele accetti il cessate il fuoco”.
Ad Enna Patrick Zaki ha ricevuto un omaggio dal presidente dell’Università Kore di Enna, Cataldo Salerno, accompagnato da Remon Karam. Quest’ultimo è rappresentante degli studenti nel Consiglio dei Garanti ed egiziano come Zaky.
L’incontro è valso anche come crediti per l’Ordine dei giornalisti. Era presente ad Enna anche il presidente dell’Ordine regionale, Roberto Gueli, e in collegamento il presidente nazionale Carlo Bartoli.