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Pavimentazione del santuario di Maria Ss. di Gulfi donato dagli imprenditori Damigella e Cutrone

Giovanni Damigella e Santo Cutrone hanno offerto materiali e sostenuto i costi della realizzazione della pavimentazione e di altre opere accessorie per la conservazione del santuario di Maria Ss. di Gulfi, anche con il contributo dell’8 per mille della Chiesa cattolica, con cui è stato realizzato l’impianto di riscaldamento. Il pavimento è stato realizzato per adeguare liturgicamente e recuperare l’immagine architettonica che il santuario aveva perso in seguito a interventi eseguiti nei secoli scorsi. I lavori sono stati coordinati dalla Soprintendenza ai Beni culturali di Ragusa e dal direttore dell’Ufficio diocesano di Arte sacra, don Giuseppe Antoci. Durante lo scavo sono state rinvenute tracce dell’antica pavimentazione, precedente rispetto a quella in botticino.

“Nel corso dei lavori – ha spiegato Giovanni Gatto – rimuovendo alcune superfetazioni dietro la tribuna dell’altare, sono emerse tracce dell’antica pavimentazione. Anche durante lo scavo nell’aula liturgica abbiamo trovato delle “cementine” e degli ottagoni in pietra calcarea ed in pece. Questo ha dimostrato che la pavimentazione è stata realizzata seguendo la figura dell’ottagono. Inoltre, abbiamo recuperato l’antico fonte battesimale”. Giovanni Damigella e Santo Cutrone hanno raccontato le ragioni del loro impegno per la ricostruzione dell’antico pavimento. “Le imprese devono essere presenti nel territorio – ha detto Damigella – e una parte degli utili devono essere reinvestiti per finalità sociali e per le cose belle, per i monumenti e l’arte di un territorio. Cosa sarebbe stata Firenze senza i Medici?. L’impresa è una risorsa per il territorio, non solo perché dà lavoro, ma anche perché si mette al servizio del territorio. La scorsa settimana abbiamo presentato il restauro dell’affresco della Madonna di Custonaci, finanziato dalla Mondial Granit” ha concluso.