Politica

Pd in crisi, Giuseppe Lupo spara a zero: “Via tutti i vertici”

PALERMO – Inizia oggi la direzione nazionale del Partito democratico che, dopo i deludenti risultati elettorali cercherà di ritrovare serenità e voglia di ricominciare.

Venerdì scorso il segretario nazionale dimissionario Enrico Letta ha inviato una lettera a tutti gli iscritti: “Abbiamo perso. Ne usciamo con un risultato insufficiente, ma ne usciamo vivi. E sulle nostre spalle c’è oggi la responsabilità di organizzare un’opposizione seria alla destra – ha scritto Letta – Le basi per ripartire ci sono. Ciò in un contesto nel quale tutte le forze politiche principali, tranne FdI, hanno perso molti o moltissimi consensi rispetto alle precedenti elezioni politiche. Oppure ottenuto risultati molto inferiori rispetto ai proclami”.

L’obiettivo per Letta è quello di sciogliere i nodi che hanno portato a questo risultato e scegliere la nuova leadership e il nuovo gruppo dirigente. In Sicilia il segretario regionale Anthony Barbagallo ha detto che il Pd ha condotto una campagna elettorale “pancia a terra senza risparmiarsi ma non è stato sufficiente, abbiamo avuto poco tempo per esporre il nostro programma per convincere gli indecisi, la parte preponderante anche di questa tornata elettorale, ad andare a votare. Mi assumo la responsabilità di questo risultato così come tutte le decisioni precedenti”.

Anche all’interno del Pd isolano insistono diverse anime che difendono o criticano l’operato del segretario siciliano.

Il Quotidiano di Sicilia ha intervistato Giuseppe Lupo, fino ad oggi capogruppo del Pd all’Assemblea regionale siciliana.

“Il Partito democratico – ha spiegato Lupo al QdS – deve ripartire dai territori, abbiamo bisogno dei congressi ad ogni livello, fino da quelli comunali, bisogna coinvolgere tutti in un grande dibattito sulle priorità, sul programma del partito e con una particolare attenzione al tema dello sviluppo del mezzogiorno. Pesa la sconfitta in Sicilia – prosegue Lupo – la campagna elettorale non ha avuto una regia politica. Vanno azzerati tutti gli organi dirigenti del partito, si deve ridare la parola agli iscritti. Il gruppo che si verrà a formare all’Assemblea regionale dovrà mettere in atto una opposizione ferma nei confronti di una destra che non è in grado di fare il bene di questa regione. In merito al Pnrr, ritengo sbagliato chiedere una riprogrammazione dei fondi perché rischiamo di superare i termini e perdere l’occasione di eliminare il gap con il Nord”.