Cronaca

Peculato, chiesti quattro anni per l’ex pm Antonio Ingroia

Il pm Piero Padova ha chiesto la condanna a quattro anni di carcere in abbreviato nei confronti dell’ex magistrato della stessa Procura della Repubblica di Palermo Antonio Ingroia.

Ingroia, che è stato anche parlamentare, nel processo è accusato di peculato: si sarebbe appropriato di indennità non dovute quando era liquidatore della società partecipata regionale Sicilia e servizi, nominato dall’ex presidente della Regione Rosario Crocetta.

Ingroia – che fu procuratore aggiunto a Palermo durante l’indagine sulla trattativa Stato-mafia e oggi è tornato a fare l’avvocato -, nel 2013 si sarebbe assegnato infatti l’indennità spettante all’amministratore e non al liquidatore.

Inoltre, e per soli tre mesi di attività, si sarebbe fatto pagare il compenso spettante per l’intero anno, ossia 107 mila euro, un rimborso spese forfettario di diecimila e altri settemila per spese documentate per alberghi, mentre, per l’accusa, gli sarebbe stato dovuto solo il rimborso per i viaggi e non per l’alloggio.

In maggio era stata archiviata l’altra metà dell’inchiesta su Ingroia, che vedeva indagato anche un ex dirigente regionale, Gianni Silvia, allora capo di gabinetto di Crocetta, che nel 2015 rappresentava la Regione in Sicilia e servizi.

Il dirigente aveva autorizzato a pagare Ingroia cinquantamila euro all’anno e non quarantamila come disposto da Crocetta. La cifra venne però considerata come consentita dalla legge.