Pezzi di Pizzo

Penultimi: Poteva andare peggio

Il gradimento del governo regionale secondo il sondaggio SWG si è classificato al penultimo posto. Tale risultato è preoccupante, se si considera che all’inizio di un mandato solitamente c’è una naturale benevolenza per il cambiamento.

Solo che in questi mesi i cittadini siciliani evidentemente non hanno visto nulla, a parte i record di assenza parlamentare. E tutto uno scaricabarile in cui il bue da del cornuto all’asino. È colpa dei parlamentari che non lavorano, no è colpa del governo che non porta provvedimenti ed iniziative in aula. Probabilmente è colpa del fatto che non c’è più una lira, si è liquefatto pure il barile insieme ai soldi, e senza quelli messa non se ne canta. Ci sarà un motivo perché ai primi posti ci sono le regioni più ricche, Veneto, Lombardia e Friuli, i cittadini benestanti hanno bisogno solo che i servizi pubblici funzionino. Nelle regioni povere, Sicilia e Sardegna, i cittadini hanno bisogno di tutto. Anche se al contrario di quelle ai primi posti i servizi pubblici non funzionano per nulla. Ma questo sembra non sia il problema della classe dirigente. L’unico problema è “a chi chiedo il voto la prossima volta?”

Sembra che il ceto politico, potremmo dire più ‘Cetto’ che ceto, sia interessato, tranne rarissime eccezioni, esclusivamente alla propria sopravvivenza. Se ne fregano se tra poco andranno a votare quattro gatti in una sala Bingo, o se la gente si lamenti più del popolo di Israele in schiavitù ai tempi dei Faraoni. Il potere ha la maschera dell’imperturbabilità, un muro di gomma sordo e muto, quando va bene, perché se parla è peggio.

Da anni il problema agitato dai populisti è stato il costo della politica, ma è cosa risibile rispetto al dramma della sua inefficacia. Quando i rappresentanti delle istituzioni sono inefficienti possono essere sostituiti. Ma quando sono inefficaci viene abbandonata l’istituzione, il caso scuola sono le province. E quando le istituzioni, costruite con fatica, scompaiono per inconsistenza, vengono abbandonati servizi, territori, persone. C’è qualcuno che si occupa più di scuole o di strade? In Sicilia su 18.000 km di strade ben 14.000 sono provinciali. Tra qualche anno torneranno, tra buche e cedimenti, gli scecchi.

Così è se vi pare.