Lavoro

Artigiani, cassa integrazione ancora in grave ritardo nella nostra Isola

PALERMO – Il Governo nazionale è indietro con l’assegnazione delle somme per la cassa integrazione ad Fsba (Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato). Il mancato trasferimento delle risorse economiche previste dal decreto Rilancio al fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato, non consente di pagare la cassa integrazione a oltre 28 mila lavoratori, nonostante i mandati di pagamento siano pronti da oltre un mese. Lavoratori e famiglie si trovano in un limbo senza via d’uscita, ma solo con la speranza che la burocrazia, per una volta, acceleri il passo. “Ritardi inammissibili – denunciano da Ebas, il gestore di Fsba, il fondo istituito da Cgil, Cisl e Uil e Cna Confartigianato, Casartigiani e Claai Sicilia, in un comunicato stampa – mentre il Governo nazionale annuncia con orgoglio la copertura delle somme. Già a maggio scorso, con le nostre risorse interne, siamo riusciti ad erogare la cassa integrazione a 19.916 artigiani per un totale di nove milioni e seicentomila euro. Adesso le risorse nazionali sono indispensabili per procedere ai pagamenti. Abbiamo richieste da parte di oltre 10.500 imprese”.

Esaurite le risorse disponibili in cassa, Fsba è impossibilitata ad effettuare i versamenti relativi al mese di aprile. E solo dopo aver bonificato questi assegni, l’ente bilaterale potrà preparare i nuovi mandati relativi anche al pagamento della cassa integrazione di maggio. Mandati che poi dovrebbero essere comunque pronti nel giro di una decina di giorni.

“Esprimiamo la nostra solidarietà a tutti quegli artigiani e ai lavoratori delle imprese artigiane che ogni giorno vengono illusi dai proclami, dalle notizie della disponibilità dei soldi. Perché – dicono da Ebas – se è vero che i soldi sono stati stanziati, è altrettanto vero che queste somme non sono state trasferite nelle nostre casse e quindi non possiamo procedere ai pagamenti. Sollecitiamo a gran voce quindi il Governo nazionale affinché sblocchi immediatamente le risorse promesse, indispensabili per lavoratori ed imprese, in un momento economico drammatico in cui tutte le attività artigiane sono state messe in ginocchio”.

Qualche mese fa, il Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato ha rappresentato la risposta concreta e immediata per difendere l’occupazione nell’artigianato, durante la drammatica fase di emergenza. Quindi, con il DL “Cura Italia” le imprese artigiane che intendessero beneficiare dell’ammortizzatore sociale dell’assegno ordinario avrebbero dovuto presentare la domanda a FSBA e non all’INPS.

Già il 26 febbraio, Confartigianato aveva siglato un accordo con le altre parti sociali per attivare uno specifico intervento di sostegno al reddito connesso alle sospensioni dell’attività aziendale determinate dalla diffusione del coronavirus.

L’attivazione dell’intervento è stata deliberata il 2 marzo dalla Presidenza di FSBA. Una speciale linea, quindi, di ammortizzatore sociale con il compito di sostituire la Cassa integrazione in deroga, ma questo intervento sembra non essere più sostenibile.

Occorre un sostegno concreto dal governo nazionale, per dare un aiuto concreto ai 28 mila lavoratori che da settimane aspettano una risposta, considerando che dietro ogni lavoratore vi è una famiglia che arriva a stento a fine mese.