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In Sicilia si spreca troppa acqua, nell’Isola oltre il 50% di perdite idriche: i dati Istat

Secondo i dati Istat la Sicilia è una delle Regioni italiane – in particolare del Meridione – dove la dispersione d’acqua risulta essere più marcata rispetto ad altre aree geografiche del Paese. Prendendo in considerazione i valori del 2020, infatti, il distretto della Sicilia presenta il 52,5% di perdite idriche.

Sicilia “sprecona” d’Italia

Un dato che posiziona l’Isola in testa a questa particolare classifica. A seguire figura la Sardegna con il 51,3% delle perdite, seguita dai distretti Appennino meridionale (48,7%) e Appennino centrale (47,3%). Complessivamente, sempre la Sicilia figura tra le nove Regioni italiane dove le perdite idriche totali in distribuzioni risultano essere superiori al 45%.

Il valore più alto è toccato dalla Basilicata con il 62,1%, in seguito si colloca l’Abruzzo con il 59,8% delle perdite e, al terzo posto, proprio la Sicilia con il 52,5%. In prospetto in controtendenza rispetto a quanto registrato nelle Regioni italiane del Nord Italia, tutte al di sotto della soglia del 45%. Soltanto il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia sfiorano questo “muro”, rispettivamente con il 43,2% e il 42% delle perdite.

In Sicilia acqua sempre più razionata

Per quanto riguarda le città, la Sicilia spicca negativamente per il numero di città capoluogo di provincia dove, nel corso del 2021, sono state adottate misure di razionamento dell’acqua potabile, a eccezione di Messina e Siracusa.

Complessivamente, nel Meridione sono stati circa 485mila i residenti che sono stati toccati dalle misure restrittive, in particolar modo quelli siciliani che hanno rappresentato il 16,7% della popolazione residente nei capoluoghi della Regione.

Ad Agrigento e Trapani la situazione più critica

Secondo i dati diffusi dall’Istat, la situazione più complessa nell’Isola è stata registrata nelle città di Agrigento e Trapani. Qui la sospensione o la riduzione dell’acqua è avvenuta in quasi tutti i giorni dell’anno, con turni differenti di erogazione che sono stati estesi a quasi tutti i residenti.

A Enna, invece, si è fatto ricorso alla riduzione dell’acqua per 365 giorni, “interessando circa la metà dei residenti”. Nella città di Caltanissetta sono stati conteggiati 61 giorni di razionamento, con la misura che ha toccato il 62,4% della popolazione residente.

Palermo, rete vetusta e tante perdite

A Ragusa, invece, l’acqua è stata ridotta per 60 giorni e sospesa per 15, per fascia oraria a circa 10mila persone (pari al 13,8% dei residenti). Situazione particolarmente critica a Palermo, dove la popolazione è stata costretta a subire delle turnazioni in determinati distretti a causa delle rete idrica particolarmente vetusta.

Ai piedi di monte Pellegrino la turnazione è avvenuta per 183 giorni, interessando l’8,8% dei residenti. Per quanto riguarda la città di Catania, poi, “la distribuzione dell’acqua è stata sospesa per 17.400 persone per 14 giorni nell’arco dell’anno, interessando il 5,8% dei residenti”.

Rete fognaria scoperta

Brutte notizie per la Sicilia anche per quanto riguarda la copertura della rete fognaria. Secondo l’Istat, infatti, la Regione risulta essere il fanalino di coda del Paese, con un servizio che tocca soltanto il 77,2% della popolazione residente. Per quanto riguarda le città, la “pecora nera” risulta essere Catania, con una copertura del 35,9%.